Italia sempre più presente in Cina sia sul fronte economico che turistico. Innanzitutto con l’apertura di 11 nuovi centri per il rilascio dei visti, ormai operativi. Il primo è stato inaugurato a fine marzo a Chengdu, nel sudovest, città con i più alti tassi di crescita. Poi Hangzhou, Xi’an, Wuhan, Shenyang, Shenzhen, Kunming, Changsha, Jinan, Fuzhou e infine Nanchino. “L’apertura in diverse province cinesi rappresenta un’utilissima occasione di promozione dell’offerta turistica italiana”, ha detto Sequi. In questo modo salgono a 15 i luoghi in cui si può richiedere il visto per l’Italia, includendo i quattro centri consolari. Nel 2015 ne sono rilasciati 541mila, col raddoppio della parte del turismo individuale, escludendo i visti pluriennali e di chi si reca in Italia da altri Paesi dell’area Schengen.
Per China national tourism administration, l’ente del turismo di Pechino, i cinesi attratti dall’Italia hanno superato un milione. Le indicazioni del 2016 stanno dando una buona tenuta in termini di flussi, in una congiuntura che sconta la frenata dell’economia cinese.
Inoltre, nasce l’ “executive board” di coordinamento diplomatico-consolare per promuovere il “Sistema Italia”, cabina di regia di programmazione strategica sul territorio cinese di iniziative promozionali e di sostegno economico-commerciale delle aziende italiane. Il board, di cui fanno parte l’ambasciatore a Pechino, i consoli generali a Shanghai, Chongqing, Canton e Hong Kong, e il coordinatore della rete Ice, si riunisce periodicamente per affrontare nel modo più coeso possibile uno scenario complesso come quello cinese. “Uno strumento attraverso il quale saranno valorizzate le sinergie tra iniziative ed eventi di promozione organizzati”, ha commentato l’ambasciatore.
Le due iniziative sono parte della “Road to 50”, il piano di partenariato tra Italia e Cina che nel 2020 celebrerà il 50/mo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali.
