giovedì, 19 Dicembre 2024

Campo di Fonte d’Amore, a rischio progetto recupero campo di prigionia

É a rischio il progetto di recupero e la valorizzazione del Campo 78 di Fonte d’Amore, uno dei campi di concentramento più importanti d’Italia, dove durante la seconda guerra mondiale furono detenuti migliaia di prigionieri alleati.

Non è ancora chiaro se il Comune sia interessato al progetto di recupero che a giorni sarà presentato dall’associazione ‘Una Fondazione per il Morrone’, presieduta da Giampaolo Tronca. Il primo passo è stato quello della sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Comune, associazione ‘Una fondazione per il Morrone’ e associazione costruttori (Ance), che ha messo a disposizione dei fondi. Il protocollo interesserà anche ministero della difesa, dall’agenzia del demanio, dal ministero per le attività culturali e del turismo.
“È chiaro che il progetto di recupero e valorizzazione su un immobile tanto vasto impone spese di qualche milione di euro – precisa Tronca – per ora disponiamo del fondo di 30mila euro messo a disposizione dall’ance, se però il comune non prende decisioni in tempi brevi anche quel fondo rischia di andare perso”.
I lavori sul Campo 78 riguarderebbero il recupero della trentina di baracche del campo di prigionia, da destinare per la gran parte ad uso museale. Alcune baracche verrebbero inoltre adibite per uso accoglienza, ristoro e servizi. Insomma lo storico campo di prigionia, testimonianza di un passato ancora ricco di importanza, diverrebbe luogo della memoria e meta di visitatori, soprattutto scolaresche in viaggi d’istruzione ma sarebbe meta anche di studiosi e di appassionati.
Ogni anno centinaia tra reduci e parenti arrivano da ogni parte del Commonwealth per visitare il campo. Una meta di turismo culturale che andrebbe ad aggiungersi ad altre iniziative come il Sentiero della Libertà, nato proprio dalla volontà di conservare memoria di fatti che interessarono da vicino anche il Campo di Fonte d’Amore.

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