L’Antitrust sta vigilando sulle nuove norme introdotte dal Lazio per disciplinare affittacamere, case vacanza o b&b della regione. Tali norme presentano delle caratteristiche di violazione della concorrenza. La Regione dovrà dunque comunicare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato cosa intende fare per rimuovere tali vincoli.
Nell’ultimo Bollettino l’Antitrust ricorda ad esempio che, secondo un regolamento di giugno scorso, a guest house e affittacamere si impone lo svolgimento esclusivamente in forma imprenditoriale dell’attività e un tetto massimo al numero di camere (6). Alle case e appartamenti per vacanze si impone invece la gestione esclusivamente in forma imprenditoriale dell’attività, qualora il numero di case e appartamenti sia superiore a 3, e si vieta la somministrazione di alimenti e bevande. Mentre alle case per ferie si proibisce di utilizzare canali commerciali e promozionali e per i b&b è previsto un limite massimo di 3 camere e di 8 posti letto.
Per ciascuna categoria in cui è articolata ogni tipologia di struttura individuata dal Regolamento, vengono poi definiti numerosi requisiti minimi obbligatori sia di natura strutturale, sia di natura funzionale. L’Autorità ritiene che le norme introdotte dalla Regione Lazio contengono una violazione dei principi concorrenziali “nella misura, in cui limitano l’accesso all’attività extralberghiera e ne rendono più difficile l’esercizio, in assenza di motivi imperativi di interesse generale. E per questo la Regione Lazio dovrà comunicare all’Autorità, entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione del presente parere, le iniziative adottate per rimuovere la violazione della concorrenza”.