L’Italia si conferma un mercato privilegiato per Booking.com, colosso del turismo da oltre 13 mila dipendenti in 187 Paesi del mondo. “Stiamo crescendo in tutto il mondo – spiega in un’intervista all’ANSA Andrea D’Amico, Senior Regional Director per l’Italia – non solo nei mercati emergenti (come quello asiatico) ma anche in quelli più maturi, come ad esempio l’Italia. Ci sono molte strutture che ancora si registrano quotidianamente e quindi il potenziale ancora c’è. E’ ovvio che una parte sostanziale della crescita è relativa a strutture extralberghiere e appartamenti (che da soli sono ormai 60 mila su un totale di 140 mila strutture prenotabili), è un segmento che per noi è abbastanza nuovo ma sta diventando sempre più importante e su cui ci focalizzeremo anche per far sì che l’offerta diventi sempre migliore”.
“L’Italia in generale – aggiunge – è uno dei Paesi più importanti per Booking.com ed è anche quelle che ha il maggior numero di strutture nel mondo (anche se come numero di camere il discorso cambia dato che ci sono tante piccole e medie strutture). Ed è proprio questa una delle caratteristiche più apprezzate dai clienti: il poter soggiornare in strutture a gestione spesso familiare al di fuori delle grandi catene dei circuiti internazionali”.
Secondo D’Amico il pubblico italiano comincia ad apprezzare la piattaforma anche per i soggiorni dentro la Penisola: “In Italia, dove prima eravamo molto ricercati per i viaggi all’estero in quanto permettevamo di abbattere il vincolo linguistico e di moneta, sta crescendo anche il turismo domestico nonostante la maggior parte dei pernotti siano ancora internazionale”.