Non solo clima. L’Italia è soprattutto storia, cultura, arte, cibo. Ed è facendo leva su questi asset che il turismo italiano sarebbe in grado di superare le difficoltà provocate dal peggioramento del clima così come ipotizzato dallo studio della Commissione ambientale di Bruxelles. Il parere è concorde tra gli operatori del settore. Per Costanzo Jannotti Pecci, presidente Federturismo-Confindustria, “sono previsioni apocalittiche, ma al di là di questa valutazione, una cosa certa: l’Italia è un attrattore turistico che non ha eguali al mondo per cultura e storia. Larga parte del nostro patrimonio deve essere valorizzata e altrettanta ancora scoperta. Scoprire e valorizzare tutto il nostro patrimonio è la migliore polizza assicurativa che possiamo trovare rispetto a eventi catastrofici che si potrebbero verificare”. Per Bernabò Bocca, presidente della Federalberghi, “l’Italia non è la Spagna dove i turisti vanno esclusivamente per il clima. Noi abbiamo tutto: bellezze, cultura, architettura, enogastronomia. Sono punti di forza che conserverebbero il loro valore anche in uno scenario quale quello ipotizzato da Bruxelles”. Giuseppe Boscoscuro, presidente Astoi, si dice impressionato sul piano personale dalla previsione, ma su quello professionale non lo è: i TO trasportano turisti da una parte del mondo all’altra e poco importa quale sia il paese di destinazione. “Se le previsioni si realizzeranno e il Mediterraneo assumerà caratteristiche simili al Tropico, per le vacanze si dovrà cambiare le destinazioni e noi dovremo spostarci verso la Scandinavia. Il business si deve adeguare alle condizioni e quindi porteremo verso il Nord Europa chi cerca le condizioni attuali del Mediterraneo mentre porteremo in Italia gli scandinavi che prima andavano a Cuba e Santo Domingo”.