venerdì, 20 Dicembre 2024

Qualità e alta formazione per il turismo siciliano

Domenica scorsa a Palermo conferenza nell’ambito del Recruitment Day

Non solo bellezze paesaggistiche e archeologiche. Per fare grande il turismo in Sicilia è necessario puntare sulle risorse umane. Si è parlato di questo domenica scorsa al Quality Hotel President di Palermo nel corso della conferenza “Le risorse umane: una strategia vincente” nell’ambito del Recruitment Day 2007 promosso dall’Uet, Istituto Europeo per il Turismo. Secondo Girolamo Cusimano, docente di Geografia presso l’Università di Palermo, “considerata la mole e la bellezza del patrimonio siciliano sembra quasi che i turisti debbano necessariamente visitare la Sicilia”. Invece non è così. Per vincere sul piano della competitività gli altri paesi concorrenti, in particolare quelli che si affacciano sul Mediterraneo, è indispensabile puntare sulla qualità. Iniziando a formare da subito gli addetti al comparto. “Con la contestata riforma del 2000 che ha istituito il “3+2″ all’Università – sottolinea Cusimano – sono nati anche i primi corsi universitari dedicati interamente al turismo. Ma se da un lato il turismo è visto come una materia di secondo livello con uno spazio non adeguato all’interno delle facoltà italiane, ancora oggi è difficile riuscire a stabili legami seri e duraturi con il mondo del lavoro”. Per Saverio Panzica, dirigente Aapit di Palermo, a trainare il turismo in Sicilia è la cultura, a cui oggi può essere agganciato anche il turismo eno-gastronomico, fenomeno che va registrando un consenso crescente. Partendo dalla considerazione che il flussi turistici che arrivano in Sicilia sono il 4% di quelli nazionali, Panzica ritiene fondamentale investire sulla promozione, aggredendo la domanda. “Al momento in Sicilia si registra il 32% di tasso di occupazione posti letto: dobbiamo poter raddoppiare queste cifre, aumentando così anche l’occupazione nel settore. Come? Puntando sul nostro patrimonio archeologico, tutto originale. Se andate ad Atene, invece, vi renderete conto che l’Acropoli è tutta rifatta”. Sull’importanza che può rivestire il congressuale per rilanciare il turismo in Sicilia ha invece insistito Pier Giorgio Cozzi, collaboratore di Italia Oggi. Ancora una volta, però, è la qualità dei servizi turistici e delle risorse umane impiegate che può fare la differenza: “Sole, mare, arte e gastronomia insieme ai prezzi concorrenziali non bastano più per organizzare eventi. Ormai è necessario accostare anche la capacità di fare marketing dell’accoglienza riuscendo a fare sistema”.

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