domenica, 24 Novembre 2024

Italia nei sogni ma poi gli stranieri vanno in Francia

Secondo l’Annuario Tci 2007 Belpaese al 5° posto per arrivi internazionali

Cucina e arte: ecco perché gli stranieri sognano l’Italia. Peccato però che poi pensando ai prezzi e al costo della vita nel Belpaese gli stranieri scelgono altre destinazioni, prime fra tutte la Francia. Il dato è contenuto nell’Annuario Turismo e Cultura 2007 del Touring Club Italiano, elaborato su dati Istat, dell’Ufficio Cambi della Banca d’Italia e di altri istituti internazionali, e presentato ieri a Milano. Stando ai risultati, il turismo in Italia è finalmente tornato a crescere (+10% nel 2006 rispetto al 2005, mentre la media dal 2000 in poi era di -2,4%) rispetto agli ultimi anni ma la Francia resta il primo Paese al mondo per arrivi internazionali (76 milioni) seguita da Spagna (55 milioni) e Stati Uniti (49 milioni). L’Italia, invece, si posiziona al quinto posto con 37 milioni. Ma dopo un costante periodo di flessione (dal 2000 è stato del 2,4% medio) nel 2006 il turismo italiano è tornato a crescere: nei primi 11 mesi dello scorso anno i turisti stranieri sono aumentati dell’11,5%, e la loro spesa in Italia è cresciuta del 6,6%. I turisti sono arrivati dalla Germania (20%), Usa e Francia (9,8%), e dal Regno Unito (8%), ma l’Annuario Tci sottolinea come in realtà i tedeschi (dati UIC) siano in calo costante (-10% circa) mentre nell’ultimo anno sono tornati ad arrivare in Italia francesi (+16%) e svizzeri (+35%), con gli americani in presenza costante. Al top delle mete per gli stranieri il Veneto (Venezia resta di gran lunga la provincia più visitata d’Italia), ma alla voce “dove vanno” il Touring sottolinea una marcata differenza tra i dati Istat e i dati Uci: secondo l’Istat le “presenze 2005” vedono al primo posto il Veneto (32 milioni), mentre i ‘pernottamenti Uic’ vedono al primo posto il Lazio (46 milioni). Secondo l’Annuario, infine, il picco turistico continua a registrarsi in agosto, tanto che secondo il Tci sarebbe opportuno prendere in considerazione la proposta del ministro Rutelli di diversificare le vacanze.

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