Il Tesoro non chiude le porte a nessuno. Il ministro Tommaso Padoa-Schioppa sottolinea che la gara per la privatizzazione non è limitata ai cinque potenziali acquirenti ancora in corsa. “Sono possibili aggregazioni ulteriori”, dice, e “anche per soggetti che operano nel trasporto aereo e al momento non hanno dichiarato di partecipare all’ipotesi di vendita sarà possibile rientrare”, nel corso della seconda fase della procedura, entro a metà aprile. E il primo pensiero va, ovviamente, a Air France e Lufthansa, ufficialmente non interessate, ma secondo molti l’una in attesa delle mosse dell’altra. Intanto il ministro ha ribadito che nella scelta conterà più la strategia proposta che il prezzo offerto mentre non è ancora stato deciso se lo Stato manterrà una quota nell’azionariato, come ha chiesto il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, almeno per la fase di risanamento dell’azienda (il Tesoro ha il 49,9%, cede almeno il 30,1%). Intanto proprio Bianchi ha annunciato che la data del “22 febbraio sarà quella in cui si insedierà probabilmente il nuovo consiglio di amministrazione di Alitalia”, riferendosi all’assemblea degli azionisti convocata per quel giorno in prima convocazione, per la nomina del nuovo board.