Riaprire il casinò di Taormina. L’ipotesi è tornata alla ribalta nelle ultime ore, cioè da quando il deputato dello Sdi all’Ars, Maurizio Ballistreri, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, chiedendo di sapere “quali provvedimenti sono stati adottati in seguito all’impegno assunto dall’Ars a favore del Casinò di Taormina e quali sono i motivi che hanno ostacolato le iniziative concrete, necessarie alla questione sollevata dal Parlamento”. Ballistreri fa riferimento ad un “ordine del giorno, approvato il 22 febbraio del 2005, che impegnava il presidente della Regione a intraprendere le iniziative utili per la riapertura di una o più case da gioco in Sicilia”. La questione si trascina ormai da 42 anni, da quando la magistratura decise chiusura del casinò gestito da Mimì Guarnaschelli a villa Mon Repos. Del resto, come ricorda Ballistreri “in Italia esistono e sono lucrosamente operanti quattro case da gioco a Sanremo, Campione, Venezia e Saint Vincent” e che “la Corte costituzionale, con i suoi numerosi interventi, ha sempre rilevato la gravità del problema relativo alla normativa concernente le case da gioco nel nostro Paese”. Dal canto suo, il sindaco di Taormina, Carmelantonio D’Agostino, ha annunciato che “entro aprile a Taormina si terrà un convegno sulla regolamentazione del gioco d’azzardo in Italia”.