sabato, 23 Novembre 2024

Bonisoli: più giornate gratis nei musei ma basta vincoli 

“Le giornate gratuite nei musei resteranno. Anzi, il nostro impegno è quello di farle aumentare”. Con un messaggio sui social il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli torna sulla sua idea dell’abolizione a fine estate delle prime domeniche gratis nei musei che ha diviso gli addetti ai lavori.

A fianco del ministro, infatti, si sono schierati tra gli altri anche molti direttori di musei dal direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt (“è diventata una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale”) a quello del Museo Nazionale di Paestum Gabriel Zuchtriegel (“una decisione che favorisce ulteriormente l’autonomia dei musei”). “Io sono favorevole a dare ampia libertà ai direttori – spiega Alfonsina Russo alla guida del Colosseo – perché ogni museo vive in un contesto specifico”.

Assolutamente contrari, oltre all’ex titolare del dicastero e “creatore” delle domeniche gratuite Dario Franceschini, anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala (“Noi andiamo avanti con la gioia di vedere così tanti cittadini e turisti visitare i nostri musei”) e quello di Ercolano Ciro Buonajuto (“Grazie alla Domenica al Museo, negli ultimi tre anni e mezzo migliaia di famiglie hanno potuto scoprire Ercolano”).

Bonisoli da parte sua in un lungo video sui social ha spiegato così la sua scelta: “Le domeniche gratuite vanno superate: erano grande bella cosa per promuovere i musei all’inizio ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio”. “Vuol dire – spiega – che si potrà differenziare per giorni della settimana, per stagioni, per tipologia, per fascia d’orario e quant’altro e soprattutto adattare le regole a quelle che sono le singole specificità dei luoghi. Perché Milano non è Pompei. La gratuita, che è importante, resterà e anzi realmente sarà pure aumentata”.

Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Urbino, segretario nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali che dopo il plauso per l’abolizione delle domeniche chiede a Bonisoli di metter “fine ai dati gonfiati una volta per tutte”: “Aumentano gli introiti ma è calato del 50% il gettito pubblico”.

 

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