Una strategia globale per rendere competitivo il territorio. E’ partita con questa parola d’ordine ieri a Bari la IV Conferenza Nazionale degli assessori alla Cultura e al Turismo organizzata da Federculture. Secondo i dati raccolti da Federculture nel IV Rapporto Annuale, dai 27,3 milioni di stranieri che avevano visitato il Paese tra il marzo e il novembre 2004, siamo passati ai 32,2 milioni nello scorso anno. Ma sono Roma, Venezia, Milano e Firenze le quattro città che hanno avuto le migliori performance in base al numero di visitatori stranieri, i quali per lo più hanno optato per una vacanza di tipo culturale. Eccezione per Bologna, dove si è assistito a una diminuzione del 2% di visitatori nell’arco dell’ultimo triennio. Trend negativo, invece, per le province con offerta turistica mare o montagna: -1% negli ultimi 3 anni. Il dato, secondo Federculture, può essere attribuito al ridotto numero (circa 2,5 pro capite) di pernottamenti dei turisti che visitano l’Italia, concentrati, quando decidono di trattenersi solo per pochi giorni, quasi sempre nelle città d’arte. In questo scenario, “è sempre più importante – secondo Federculture – una redistribuzione dei flussi che valorizzi maggiormente il territorio e l’ambiente”. Ma l’esigenza di “fare sistema” diventa ancor più impellente se valutata – sostiene Federculture – nell’ottica delle risorse: l’incremento del turismo, infatti, va a beneficio solo di privati e allo Stato. I Comuni, invece, sono quelli “a beneficiare meno dell’incremento del turismo, mentre sono invece quelli che più di tutti sono costretti ad investire per mantenere intatto il patrimonio delle loro città”.