Nel 2018 la spesa per viaggi d’affari in Italia ha superato i 20 miliardi di euro, in crescita del 2,8%. Il quadro rimane positivo anche nel 2019 con incrementi previsti tra 3 e 4,5 punti percentuali, ma sulle proiezioni gravano ampi margini di incertezza legati “all’evoluzione dell’economia nazionale, all’acuirsi del sovranismo europeo e del protezionismo mondiale”.
È il quadro tracciato dal Nuovo osservatorio sui viaggi d’affari (Nova) da cui emerge anche l’aumento dei pernottamenti (4%) e la durata media dei viaggi, specie intercontinentali. L’importante progresso delle trasferte più lunghe (+4,7%) riflette il consolidamento degli investimenti italiani all’estero. Il mercato nazionale guida la crescita del numero di viaggi (+2,9%). La minore espansione del segmento internazionale (+2,2%) non modifica il trend positivo, che l’ha visto crescere del 15% nell’ultimo decennio.
Destinazioni elettive sono Usa, Giappone e Germania. Anche la spesa aumenta soprattutto sul mercato nazionale (+4,2%). A frenare l’internazionale (+2,0%) la svalutazione del dollaro, che ha permesso un risparmio di 330 milioni di euro alle aziende italiane.
L’anno scorso è stato favorevole soprattutto ai viaggi per incontrare clienti e fornitori (+4,7%) ma il dato più critico è la contrazione nel settore congressuale (-4,5%).