lunedì, 23 Dicembre 2024

Il Sib chiede chiarezza sul libero accesso

Borgo: “Consentiteci di svolgere la nostra attività nelle condizioni migliori”

“Basta con la demagogia sull’uso delle aree demaniali in concessione e basta con il tentativo di sottoporci ad un vero e proprio linciaggio dove, attraverso la strumentalizzazione di canoni, accessi e tariffe, si tende a dare un’immagine fortemente negativa di un’intera categoria”. Lo afferma Riccardo Borgo, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari. Per Borgo, “a livello generale il problema non meriterebbe di sollevare un così ‘fitto polverone’. Infatti in molte località italiane, (in modo particolare quelle generalmente profonde bagnate dall’Adriatico), l’accesso alla battigia per il transito attraverso gli stabilimenti balneari è da sempre possibile. In altre regioni il problema è stato affrontato e risolto dalle stesse amministrazioni mediante i Piani di Utilizzo regionali e comunali, che si rivelano dei veri e propri regolamenti volti a disciplinare l’uso delle aree demaniali, ai quali la stessa legge Finanziaria 2007 assegna il compito di dare attuazione a due principi generali: individuare un rapporto equilibrato tra le aree date in concessione ai privati e le spiagge libere, garantire all’utente la possibilità di accedere con facilità al mare”. “Condividiamo entrambi gli obiettivi – continua Borgo – Per raggiungere il primo occorre avere spiagge libere adeguate e rese idonee alla balneazione dai comuni così da rappresentare una vera alternativa allo stabilimento balneare. Ssarà poi il turista-bagnante a scegliere. Sul secondo le Regioni e i Comuni sono già intervenuti o lo faranno a breve, predisponendo veri e propri piani organici sui varchi o gli accessi, facendosi carico di individuare soluzioni che siano in grado di contemperare il diritto soggettivo del libero uso del mare e quello, ugualmente importante, di consentire alle imprese turistiche che esercitano la loro attività sulle aree demaniali di poterlo fare nelle condizioni migliori”. Secondo Borgo, infine “è necessario chiarire se possiamo continuare a fare la nostra parte all’interno del sistema turistico italiano, che proprio nella qualità ha individuato uno dei fattori fondamentali per la sua ripresa e crescita”.

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