La “cultura del no” tra le cause che hanno bloccato la crescita turistica dell’Italia. E’ quanto ha affermato il sindaco di Roma, Walter Veltroni, nel suo intervento alla presentazione del rapporto della Società Geografica Italiana. “Sono – ha aggiunto Veltroni – un italiano entusiasta dell’Italia: del modo di vivere, di mangiare, noi siamo in qualche misura l’enciclopedia del mondo. Pero – ha aggiunto – non abbiamo ancora sviluppato quel segmento turistico dedicato alle famiglie e ai bambini, come hanno fatto la Francia e altri paesi europei”. A questo proposito Veltroni ha citato Parigi come modello in grado di combinare la visita al museo del Louvre e l’immenso parco giochi di Eurodisneyland. “In Italia non c’è stata questa cultura, da noi è invece prevalso il “no”: no all’Auditorium, no all’Ara Pacis: Tanti no nella convinzione che così si potesse campare meglio”. Quindi, Veltroni è passato a parlare della scarsa crescita del settore, soprattutto dagli anni ’90 in poi, quando l’Italia è scivolata dalle posizioni di testa all’attuale quinto posto. In controtendenza rispetto a quasta situazione, Veltroni ha citato il “caso Roma”, vale a dire la capacità della Capitale di incrementare in modo esponenziale il flusso turistico, passando da 13 milioni di turisti nel 1997, agli attuali 20 milioni. “Tutto ciò è stato possibile – ha osservato Veltroni – grazie ad una intensa attività per catturare eventi di grande rilievo, che porteranno nella capitale i campionati di nuoto nel 2008 e candidandola ad ospitare la finale di Champions League nel 2010”.
