martedì, 26 Novembre 2024

Porte aperte nelle sedi di banche e fondazioni con Invito a palazzo

Con 100 aperture straordinarie e 5 ‘prime volte’ come la sede centrale della Banca d’Italia a Palazzo Koch a Roma o il Palazzo storico della Banca Lombarda, oggi di Ubi Banca, a Milano, per un giorno tornano a svelarsi al pubblico beni, sedi storiche e moderne e collezioni di banche e fondazioni di origini bancarie.

Accade con la XVIII edizione di “Invito a palazzo”, la manifestazione promossa dall’Abi, in programma sabato 5 ottobre in 62 città italiane. Un’intera giornata, per scoprire gratuitamente e accompagnati da ciceroni volontari, bellezze normalmente ‘segrete’ e inaccessibili, perché custodite nelle sedi o perché normalmente luoghi di lavoro.

“Un’iniziativa che cresce di anno in anno – racconta il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – e nata non per far vedere la ricchezza delle banche e delle fondazioni, ma per far conoscere la sensibilità e il ruolo sociale e culturale dei nostri istituti”, che negli anni hanno acquisito, restaurato e conservato beni e opere d’arte, costruendo collezioni uniche. “In queste occasioni – prosegue – arrivano grandi afflussi di cittadini, turisti, in particolare di studenti. I più giovani, magari per la prima volta, scoprono questi luoghi che non sono solo d’arte, ma anche di educazione finanziaria e al risparmio”. Su 100 palazzi, delle istituzioni coordinate dall’Acri e della Banca d’Italia, “70 sono di 24 banche, 30 di altrettante fondazioni di origine bancaria con ‘nuove’ aperture anche a Pisa e in provincia di Cuneo”.

Città regina delle sedi storiche visitabili quest’anno è Milano, mentre l’Emilia Romagna è la regione con più aperture (20), seguita da Piemonte (14), Toscana (9), Lazio (8).

“Le giornate Abi dimostrano il lavoro meritorio e decennale che hanno svolto le banche per conservare questo inestimabile patrimonio – commenta il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini – Si può e dovremmo fare di più per i privati che tutelano e valorizzano il patrimonio artistico italiano. Si deve ringraziare l’Abi per quanto fatto e per il lavoro di acquisizioni svolto negli anni. E dobbiamo chiedere loro una cosa: continuate ad acquistare. È importante che questa tradizione secolare continui e continui ad arricchire le collezioni” investendo risorse “anche sull’arte contemporanea”.

Per consultare l’elenco dei siti aperti clicca su http://www.abi.it/Pagine/Societa/I-Palazzi-delle-banche.aspx.

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