Venezia dichiara guerra ai piccioni: entro sei mesi da piazza San Marco dovranno sparire i tipici banchetti che da decenni vendono a milioni di turisti le granaglie indispensabili a attirare stormi di volatili a loro volta interpreti di indimenticabili foto ricordo. La decisione della giunta comunale arriva dopo le lamentele espresse sotto forma di relazione tecnico-scientifica della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali per l’ormai insostenibile degrado della zona di San Marco causato dalla massiccia presenza di piccioni. Anche due studi dell’Università Cà Foscari rilevano i danni provocati alla pietra sia dal guano sia dalla azione dei colombi con le unghie e con il becco, senza contare che risulta meno rara di quanto si creda la presenza della "zecca del piccione" la cui puntura ha alto potere allergizzante. La Direzione Attività produttive del Comune predisporrà nei prossimi giorni le revoche delle concessioni di occupazione suolo pubblico per la vendita di grano per piccioni, con preavviso di sei mesi. Non è ancora stata individuata per ora l’altra zona del centro storico dove trasferire la dozzina di venditori che, come i monumenti, fanno parte della scenografia della piazza.