giovedì, 19 Dicembre 2024

Turismo dimezzato in Croazia, operatori soddisfatti a metà

In questi giorni ci sono ancora 290 mila turisti stranieri sulla costa adriatica croata che, dopo un inaspettato buon inizio dell’alta stagione a luglio e nella prima metà di agosto, si sta comunque svuotando dopo la forte impennata dei casi di contagio da coronavirus e una serie di misure restrittive introdotte dai Paesi limitrofi, inclusa l’Italia, per i rientri dalle vacanze dalla Croazia.

Secondo i dati ufficiali, da gennaio fino alla fine di agosto la Croazia ha registrato 6,8 milioni di visitatori, pari al 41% di quelli nello stesso periodo del 2019. Anche i pernottamenti si sono dimezzati, con 47,5 milioni, ovvero il 53% rispetto all’anno scorso. Gli operatori turistici, secondo il quotidiano Vecernji list, si dicono comunque relativamente soddisfatti avendo avuto introiti molto al di sopra di quelli che prevedevano durante il lockdown, anche se minori di quelli che avrebbero potuto realizzare prima dell’impennata dei contagi, iniziata a inizio agosto.

In quel periodo infatti, con la decisione del governo di Zagabria di tenere il Paese quasi completamente aperto, con misure limitate alle mascherine al chiuso, la maggior parte dei nuovi casi ha interessato giovani in locali notturni e bar sulla costa. Solo intorno a Ferragosto si è deciso di limitare l’orario di lavoro di questi esercizi fino alla mezzanotte, quando Italia, Austria e Slovenia hanno introdotto test e quarantena al rientro dalle vacanze in Croazia.

I numeri del ministero delle Finanze indicano un calo del giro d’affari ad agosto tra il 20 e il 30% in tutti i settori, e del 50% nel turismo, principale motore dell’economia del Paese. A livello annuo si prevede un calo del Pil del 10% circa, mentre il secondo trimestre (marzo-giugno) ha registrato una contrazione del 15,1%, la più alta in assoluto nella storia economica del Paese.

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