giovedì, 19 Dicembre 2024

L’estate non può colmare 18 mesi: l’allarme delle imprese a Travelexpo

Il mondo delle imprese con le tre principali associazioni di categoria si è dato appuntamento al CDSHotel Terrasini – Città del Mare per inaugurare la XXIII edizione di Travelexpo Borsa Globale dei Turismi. Un’occasione importante per fare il punto sulla presunta ripartenza del turismo con il tessuto imprenditoriale ma anche con rappresentanti istituzionali.

“Questa XXIII edizione di Travelexpo – ha detto Toti Piscopo, patron di Travelexpo – la seconda dell’era pandemica, vuol fare da spartiacque tra i circa 600 giorni che sono ad oggi trascorsi da quel 21 febbraio del 2020, ai prossimi 600 giorni a cui vogliamo guardare con cauto e responsabile ottimismo. Vogliamo vivere i prossimi 600 giorni, i primi di una lunga serie, nella piena consapevolezza che nulla sarà più come prima e, realisticamente, che la nostra agenda continuerà ad essere segnata dal virus con cui dovremo abituarci a convivere al pari delle tantissime fasi di trasformazione e cambiamento che la società globale ed i mercati internazionali subiranno. Un processo evolutivo ed irreversibile che dovremo affrontare subendolo o rendendocene protagonisti. Alle imprese private, per impegno e convinzione, va ascritto il merito di aver creduto, nei decenni precedenti, nello sviluppo del turismo. Un fenomeno, sempre meno spontaneo e sempre più organizzato, che va orientato nelle sue scelte con azioni di governo precise che non possono più prescindere da un adeguamento legislativo e normativo”.

“Si parla di ripartenza – ha esordito Alessandro Albanese, presidente Confindustria Sicilia – ma le imprese non si sono fermate mai, hanno tenuto in piedi il paese, è stato il turismo quello che è rimasto chiuso per più tempo e quando ha riaperto a soffrire è stato  soprattutto il fattore umano, visto che sono state tantissime quelle che non hanno trovato personale. Ecco perchè ci sono delle misure che adesso è necessario adottare: innanzitutto ripensare il reddito di cittadinanza che deve diventare una misura di accompagnamento al lavoro e deve andare di pari passo alla decontribuzione degli oneri sociali. Quindi dobbiamo puntare sulla  formazione per la riqualificazione del personale, attraverso enti di formazione preposti e tirocini nelle aziende. Infine, dobbiamo migliorare l’accoglienza perché in Sicilia le nostre fabbriche sono proprio gli alberghi”.

Gianluca Manenti, presidente Confcommercio Sicilia, si è concentrato sul ruolo delle associazioni di categoria nella fase post shock economico dovuto al covid. “Ci siamo accollati tutte le responsabilità e siamo scesi in piazza, chiedevamo aiuto, non soldi. E proprio questa sinergia tra le associazioni di categoria in un momento di sconvolgimento, come quello che abbiamo vissuto durate il covid, ci ha confortato. Ora chiediamo la formazione di tavoli che devono essere propositivi, con il cambiamento come denominatore comune per accelerare quello che abbiamo subito in questi anni. Tutto il mondo conosce Roma ma non il Lazio e tutto il mondo conosce la Sicilia. Ecco perchè, secondo me, e lo dico da tour operator specializzato nel turismo russo, il mercato estero può dare frutti non indifferenti alla Sicilia”.

Amara la riflessione di Vittorio Messina, presidente di Confesercenti: “l’anno scorso Travelexpo è stato l’unico incontro in presenza del 2020, eravamo convinti di essere al riparo da qualunque  shock, ma ci è arrivato una mazzata quando a fine ottobre hanno chiuso tutto. In hotel non abbiamo neanche fatto l’albero di Natale. Poi ci hanno raccontato che appena fosse uscito il vaccino tutti sarebbero partiti, quindi dell’immunità di gregge, e anche stavolta non è andata così, e anzi abbiamo inseguito la terza ondata. Ora dobbiamo necessariamente convivere con il virus e la politica deve intervenire con scelte coraggiose. In tal senso abbiamo lo strumento del green pass, anche se non sono convinto che sia lo strumento più azzeccato.

Il turismo è una filiera complicata – ha aggiunto – è composta non solo dagli alberghi, ci sono campeggi, ristoranti, adv, e ci sono le guide, gli animatori. Tutti rimasti senza prospettive e senza lavoro per mesi. Ora si è deciso che con 5 settimane di lavoro il turismo sia ripartito, dimenticando che le città d’arte sono ferme da marzo 2020, e se non ripartiranno neanche in autunno, sarà la catastrofe e sarà davvero impossibile parlare di ripresa. Al limite una boccata ossigeno per le imprese che hanno ricevuto aiuti corrispondenti al 7% delle perdite subite. Quella estiva è una ripresa che da sola non ci fa riprendere i costi subiti, per questo chiamiamo in causa la politica. Avevamo necessità prima del covid della riforma del fisco, della riforma del lavoro e della  sburocratizzazione. Ora ne abbiamo ancora più bisogno. I dati, ad esempio, parlano di 75 mila imprese mai nate. Se vogliamo continuare a fare questo lavoro e fare ripartire questa filiera che rappresenta il 22% del pil della Sicilia, abbiamo la necessità di lavorare fianco a fianco e di vedere queste riforme realizzate. Cinque settimane di lavoro non bastano per riempire il vuoto degli ultimi 18 mesi”.

Un bilancio delle attività dell’assessorato regionale al Turismo è stato fatto da Marcello Giacona, Capo di Gabinetto dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana: “il Sicilia Jazz Festival ha avuto una grande risonanza anche a livello nazionale e adesso puntiamo a trasformarla in una manifestazione di punta per la destagionalizzazione, visto che era prevista per maggio e che proveremo a riproporla nel 2022 per quel mese. E anche il tributo a Bellini ha avuto una risonanza importante, e anche questa speriamo sia la prima edizione di una lunga serie. Ma non solo: sono pronte anche alcune nuove leggi che il settore chiede da tempo. Abbiamo inviato alle parti sociali la bozza del disegno di legge sul turismo dando loro 10 giorni per studiarla. Come assessorato al turismo vogliamo riappropriarci del turismo, e tra i temi fondamentali ci sono la lotta all’abusivismo e l’introduzione del codice identificativo, che speriamo di portare anche in Sicilia a breve. Inoltre, anche la legge sulle adv, che è già stata licenziata in giunta, punta su innovazione e abusivismo. Infine, è in discussione in V Commissione la legge di riordino dei Cammini, che è particolarmente importante perché coinvolge realtà dell’entroterra siciliano.

Ai lavori ha partecipato anche Angela Foti, vicepresidente dell’Ars, che ha ricordato l’occasione sprecata costituita dal turismo termale, e ha rilanciato l’idea di promuovere gli eventi che già ci sono. “Più che su lancio di grandi eventi – ha sottolineato – guardiamo agli eventi che esistono, ad esempio i carnevali che finora hanno avuto zero, eppure sono inclusi nei grandi eventi”.

Anche Cettina Martorana, assessore alle Attività produttive del Comune di Palermo, ha ricordato che “la pandemia ha provocato tanti danni alle imprese e che finalmente da alcuni mesi si è registrata una importante crescita nel turismo e nella ristorazione. Adesso anche gli artigiani mi hanno proposto percorsi di collaborazione sul filone del turismo emozionale”.

Natale Chieppa, direttore generale di Gesap  ha fatto il punto sull’estate dell’aeroporto di Palermo: “quest’estate è aumentato il numero di italiani rimasti in vacanza in Italia tanto che la Sicilia si è divisa il podio con Sardegna e Puglia tra le destinazioni preferite. E’ stata una stagione in cui abbiamo sottratto turisti a Grecia, Baleari e Sharm e abbiamo avuto turisti italiani con la stessa propensione all’acquisto di quelli stranieri. Non a caso, Palermo è tra gli aeroporti della top 10 che ha fatto registrare la flessione minore rispetto al 2019”.

Dal canto suo, Vincenzo Cusumano, assessore al turismo del Comune di Terrasini, ha ribadito i numeri da record registrati a Terrasini: “è stata un’estate ricca di presenze, testimonianza ne è questo hotel che continua a fare numeri importanti e fa girare anche l’economia del paese. Con il covid ci sono mancate le certezze ma la nostra è un’amministrazione che in 5 anni ha sempre scommesso sul turismo. Abbiamo puntato sul turismo esperienziale o meglio emozionale e abbiamo creato installazioni, attrazioni, e fatto rivivere luoghi abbandonati”.

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