giovedì, 19 Dicembre 2024

Finale Ligure presenta Piano Strategico e di Comunicazione per sviluppo destinazione

Mettere a sistema territorio, esperienze, ospitalità, prodotti e servizi, per garantire qualità della vita agli ospiti e ai residenti. Innovare, diversificare, integrare e rendere accessibile e sostenibile l’offerta turistica, puntando alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle risorse locali. Creare un modello di governance pubblico-privato per l’organizzazione e l’attivazione di progettualità condivise. Sono questi gli obiettivi del Piano Strategico per lo sviluppo turistico di Finale Ligure per il biennio 2022-23, presentato questa mattina a operatori e stakeholder dal Comune di Finale Ligure, insieme a DE.DE – Destination Design, la rete di imprese assegnataria del servizio di gestione della destinazione.
Con 8 km di coste, 44 stabilimenti balneari, oltre a 9 spiagge libere, Bandiera Blu per 7 anni consecutivi dal 2015, 187 strutture ricettive, di cui 74 strutture alberghiere (40%) e 113 strutture extralberghiere (60%),1692 alloggi registrati come Appartamenti Affitto a uso Turistico, 2000 km di sentieri, 3.500 vie di arrampicata, oltre 150 mountain bike trails, Finale Ligure si conferma come destinazione balneare e outdoor.
Una vocazione storica e consolidata, che oggi si arricchisce puntando sul paesaggio, come elemento distintivo e unificante che caratterizzerà la comunicazione e il posizionamento della destinazione nei prossimi anni. Con una particolare attenzione per la sensibilità emergente verso il consumo responsabile e il turismo esperienziale e di prossimità. Paesaggio, comunità, sostenibilità e benessere sono le caratteristiche su cui puntare per far emergere l’identità territoriale di Finale Ligure. Il posizionamento come destinazione sostenibile, fortemente connotata dal suo straordinario paesaggio culturale, consentirà di presidiare il mercato domestico e di prossimità, di consolidare i mercati esteri storicamente più fedeli – i Paesi dell’area DACH (Germania, Austria, Svizzera) e i Paesi Bassi – ma anche di sperimentare incursioni mirate in area danese e sui paesi scandinavi.
Per concretizzare il Piano Strategico, integrando l’elemento del paesaggio nelle due aree di prodotto, balenare e outdoor, si andrà a lavorare in un’ottica di diversificazione dell’offerta. Il turismo balneare potrà includere proposte più qualificate dedicate alle famiglie, oppure cercare turisti “premium”, proponendo un prodotto caratterizzato da un’elevata qualità e una forte integrazione dei servizi. L’outdoor potrà avere nuove declinazioni: “slow”, orientato a intercettare un pubblico meno preparato, che però vede nella pratica outdoor la possibilità di approfondire la conoscenza del territorio nelle sue declinazioni culturali e ambientali; oppure “training”, rivolto trasversalmente al pubblico outdoor indistintamente dal grado di preparazione. Il lavoro sulla definizione del prodotto porterà alla costruzione della nuova offerta turistica e della strategia di promo-commercializzazione, attraverso la creazione di un catalogo di offerta.
Cruciale è poi il tema della governance. L’obiettivo è portare a compimento il processo per la costituzione della DMO (Destination Management Organization), per integrare al meglio i diversi soggetti coinvolti nella costruzione del posizionamento e nella promozione turistica di Finale. Il Piano strategico si propone inoltre di proiettare la destinazione Finale Ligure nel futuro attraverso sistemi di tourism intelligence, in grado di fornire dati e informazioni quantitative e qualitative sulla domanda turistica reale e potenziale. E mentre sarà attuato un processo di riorganizzazione della gestione dei 4 uffici IAT (Informazione e Accoglienza Turistica), in un’ottica di maggiore integrazione e coordinamento, la sperimentazione di un DMS (Destination Management System) permetterà di gestire su un’unica piattaforma digitale informazioni, ricettività, offerte commerciali ed eventi.
Per l’efficace realizzazione del Piano Strategico, continuerà ad essere fondamentale il coinvolgimento della rete consolidata di attori che, con diverse finalità e obiettivi, hanno saputo negli anni rappresentare un modello informale di governance estremamente virtuoso. Tra questi, il FOR (Finale Outdoor Region), il MUDIF (Museo Diffuso del Finale), gli operatori della ricettività, riuniti nelle associazioni di categoria UPA (Associazione Alberghi e Turismo di Finale Ligure e Varigotti) e Federalberghi, l’Associazione Bagni Marini, il CEA – Centro di Educazione Ambientale Finale Natura, oltre alle numerose associazioni del terzo settore attive sul territorio, tra cui l’Associazione Finalborgo.it, Associazione Varigotti Insieme, Consorzio I Feel Good, Associazione I Garosci de Pia, Associazione Amici di San Lorenzo, Centro Storico del Finale.
La comunità sarà anche al centro della comunicazione della destinazione, perché soltanto una comunicazione plurale, fatta da tutta la destinazione nel suo complesso, permetterà di garantire risultati migliori e più solidi. Paesaggio comunicante e comunità responsabile sono i valori alla base della strategia di comunicazione, che si propone di trasmettere l’identità e l’esperienza Finale Ligure in modalità più integrata, al di là dei singoli prodotti, e che mette al centro le relazioni, tra le persone e tra le persone e il paesaggio. Con due grandi obiettivi: la completezza dell’informazione e della promozione e la distintività nel posizionamento.
L’obiettivo della campagna di comunicazione creativa 2022, in particolare, sarà quello di aumentare la conoscenza di Finale Ligure, coinvolgendo il più possibile gli utenti, residenti e turisti. Una campagna sulla responsabilità e sulla sostenibilità, per una comunicazione etica della destinazione turistica.
Alla campagna multicanale si affiancherà poi una comunicazione attenta alla creazione di contenuti di interesse e di valore editoriale, lungo le linee narrative di mare, outdoor, arte e cultura, natura ed enogastronomia. Il lavoro di quella che si configurerà come una vera e propria “redazione di destinazione” andrà così ad alimentare l’attività di media relations, la social media strategy e la digital strategy.

 

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