sabato, 23 Novembre 2024

Le Regioni: no colori e tamponi solo a sintomatici

Lo stato di emergenza scade il 31 marzo, ma già adesso i dati indicano che la pandemia è in fase di ripiegamento. Non così la burocrazia ed i protocolli da seguire, sempre complessi e tortuosi. E’ tempo dunque di semplificare e normalizzare. Basta con le fasce a colori, i malati per altre patologie conteggiati tra i ricoverati Covid, gli asintomatici sottoposti a sorveglianza sanitaria, gli studenti vaccinati in dad. Questa la posizione unanime delle Regioni, che sarà messa nero su bianco in un documento da sottoporre all’attenzione del Governo. Premier e ministri sono alle prese con le elezioni del capo dello Stato, ma c’è la volontà politica di rivedere le misure restrittive. E già per mercoledì 2 febbraio è previsto un confronto in sede di Stato-Regioni.

Il possibile punto di caduta è lasciare soltanto la zona rossa, dove gli indicatori segnalano una situazione da tenere sotto controllo con misure severe. Una delle principali esigenze nel nuovo scenario auspicato dai governatori è quella di non ‘perseguitare’ con tamponi e quarantene gli asintomatici che hanno fatto il ciclo vaccinale completo: a scuola, come altrove, chi non ha problemi di salute va lasciato libero di svolgere le attività senza restrizioni. Mentre il tracciamento sarà concentrato solo sui sintomatici.

Dopo la fumata bianca per il Quirinale Governo e Regioni si siederanno nuovamente al tavolo per scrivere nuove regole per le prossime settimane che dopo il plateau dei contagi vedranno – secondo le previsioni degli studiosi – una discesa della curva. Sul tavolo anche la richiesta di una soluzione per il mancato riconoscimento del green pass agli stranieri che vengono da Paesi dove il documento ha una validità di 9 mesi anzichè 6 come sarà in Italia dall’1 febbraio. Il Governo, ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha garantito “un intervento a breve per risolvere la problematica”.

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