domenica, 24 Novembre 2024

Iata, da Istanbul lancia allarme caro-petrolio

Bisignani: perdite del 2008 verso 6,1 miliardi di dollari

Era riuscita a superare la crisi innescata dall’11 settembre, ma oggi l’industria delle compagnie aeree deve affrontare l’allarme petrolio. "Una crisi potenzialmente ancora più grave" come ha sostenuto Giovanni Bisignani, amministratore delegato e direttore generale della Iata nel corso dell’assemblea annuale a Istanbul dell’associazione.
Il prezzo record del barile ha costretto a rivedere per la terza volte le stime per il 2008: doveva essere il secondo anno in utile, dopo i risultati del 2007 che hanno interrotto sei anni di perdite, ma con quest’ultima revisione al ribasso "il bilancio torna in rosso". La Iata, su un consensus per il prezzo del petrolio a 106,5 dollari, stima per il settore un bilancio 2008 in perdita per 2,3 miliardi di dollari. Ma è una stima forse "troppo ottimistica" avverte Bisignani: se si considera un prezzo del petrolio a 135 dollari le compagnie aeree dovranno sostenere nei prossimi dodici mesi un costo extra per il carburante di 99 miliardi di dollari, e le perdite del 2008 voleranno a quota 6,1 miliardi di dollari.

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