Occhi nuovamente al cielo in tutte le maggiori città indiane per il riavvio di un intenso traffico aereo dopo la ripresa del traffico internazionale normale, sospeso il 23 marzo del 2020 per la pandemia. Ieri sono tornate a volare da e verso il Paese sei compagnie indiane e altre sessanta di quaranta Paesi stranieri. In calendario, per il momento, 3.249 voli settimanali.
Gli aeroporti internazionali di Delhi e Mumbai hanno gestito trecento voli, con la capitale che, tra decolli e atterraggi ne ha visti quasi duecento. Il ministro dell’Aviazione civile, Jyotiraditya Scindia definito il primo giorno come “una tappa molto importante”. Dal marzo del 2020 hanno volato da e verso l’India solo i cargo e alcuni voli specificamente approvati in base ad accordi con altri Paesi, e sempre molto costosi.
Per incentivare una rapida ripresa del turismo il governo ha ripristinato tutti i visti turistici, sospesi anch’essi dal marzo del 2020. E ha annunciato che i primi 500mila visti che verranno richiesti, da qualsiasi paese del mondo, saranno accordati senza alcuna spesa.