Lo spirito anticonformista e appassionato di Hemingway non ha mai lasciato l’Hotel de la Poste di Cortina dove alloggiò a più riprese negli anni ‘50. Così l’albergo, dopo avere ospitato a luglio il Premio Giornalistico Papa Ernest Hemingway per aspiranti scrittori e giornalisti, torna a celebrare l’autore. Nasce una serie di appuntamenti che unisce, in un ideale gemellaggio letterario e sentimentale, l’Hotel de la Poste e il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre – Dimora Storica di Senigallia. Ad accomunarli è proprio la figura di Hemingway, che si intreccia indissolubilmente alla loro storia.
In programma nel mese di dicembre, una mostra, un convegno e una settimana di incontri storici e letterari. Ma questo è solo l’inizio di un viaggio che per un anno intero attraverserà l’Italia alla ricerca di segni, ricordi e storie legate al più italiano degli scrittori americani, che si autodefiniva ‘un vecchio ragazzo del Veneto’.
Gli ideatori sono i discendenti di due famiglie che conobbero e ospitarono Hemingway: Gherardo Manaigo, direttore del Posta, dove lo scrittore soggiornò per quattro volte, e Giovanni Martines Augusti, Presidente del 7° Reggimento Lancieri di Milano/Senigallia e nipote del Conte Gino Augusti, generale di cavalleria ed eroe di guerra. L’amicizia tra il Conte e lo scrittore, nata al fronte, fu cementata dalla passione comune per la letteratura e l’arte, al punto che l’ufficiale fu una delle fonti di ispirazione per Addio alle armi. Successivamente Hemingway tornò molte volte in Italia, e divenne assiduo frequentatore di Cortina, alloggiando spesso all’Hotel de la Poste.
L’hotel ampezzano e la dimora storica di Senigallia renderanno omaggio al loro illustre ospite con un’esposizione che sarà inaugurata il 17 dicembre. La mostra, realizzata con il Patrocinio Compartecipativo della Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Marche e realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria – 7° Reggimento Lancieri di Milano, durerà un anno e avrà due sedi: da dicembre 2022 a maggio 2023 sarà all’Hotel de la Posta, e poi si sposterà, per i successivi sei mesi, presso il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre – Dimora Storica.
Il pubblico potrà ammirare i memorabilia raccolti dalle famiglie Manaigo e Augusti: foto, oggetti e lettere che Hemingway lasciò dietro di sé, come Pollicino. Tracce di una vita avvincente come uno dei suoi romanzi.
“Sono sempre entusiasta di celebrare questa figura, in famiglia ci sentiamo un po’ archivisti e custodi della sua memoria: è stato qui quattro volte, dal 1948 al 1952, gli abbiamo dedicato la ‘sua’ stanza, la 107”, racconta Gherardo Manaigo.
Tra gli oggetti più emozionanti in esposizione c’è la macchina da scrivere con cui terminò il romanzo ‘Di là dal fiume e tra gli alberi’. Un altro pezzo forte della mostra proviene dalla collezione di Giovanni Martines Augusti, ed è il bastone da passeggio acquistato dal romanziere a Pamplona nel 1924, e donato al Conte suo amico con una dedica.
Il rapporto di amicizia tra Hemingway e il Conte Augusti è al centro del convegno, organizzato il 17 dicembre, alle 17, all’Hotel de la Poste. Il Conte, conosciuto durante la celebre battaglia del Solstizio di Fossalta di Piave, lo introdusse nei salotti e cenacoli dell’epoca e lo presentò allo scrittore Gabriele D’Annunzio. Per Hemingway, come per molti altri autori della sua generazione, gli incontri fatti lungo il cammino furono fondamentali fonti di ispirazione: la vita imita l’arte, e l’arte imita la vita. Presentati da Gherardo Manaigo e Giovanni Martines Augusti, interverranno l’Avv. Conte Piergiovanni Cicconi Massi, storico della cavalleria e degli ordini cavallereschi, due storici dell’arte come Giancamillo Custoza De Caffani e Vittorio Maria De Bonis, la giornalista RAI Laura Barth e lo storico e filosofo Francesco Iannello.
Dal 25 al 31 dicembre si terrà inoltre una settimana di incontri letterari dedicati ai viaggi e alle esperienze dello scrittore premio Nobel nelle regioni delle Marche e del Veneto: due terre molto amate da Hemingway.