giovedì, 19 Dicembre 2024

Santanchè attesa in Aula: non mi dimetto certo per Report

Non mi dimetterò certo per una trasmissione di Report. Daniela Santanchè, ministro del Turismo, non arretra di un passo mentre si prepara a spiegare il suo punto vista in Parlamento. Una difesa attesa con attenzione dall’opposizione e con una certa ansia dal governo. Per ora
regge la sponda della maggioranza mentre le opposizioni attaccano ma con cautela in attesa delle sue spiegazioni in Aula. Un appuntamento la cui tempistica è ancora sconosciuta in attesa dela riunione dei capigruppo in Senato, prevista nelle prossime ore.

“Risponderò su tutto, sono 23 anni che faccio politica, ci ho sempre messo la faccia. Non abbiate preoccupazioni e aspettate serenamente”, ha replicato ai giornalisti che le chiedevano se avessi intenzione di dimettersi. “Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?”, ha aggiunto da Milano congedandosi con una battuta: “Se sono serena? La parola ‘serena’ porta sfiga”.

Che abbia il sostegno del centrodestra è lei stessa a farlo capire precisando che “la maggioranza sia non solo compatta, ma più compatta. Dovete cercare altre cose per far sì che la maggioranza non sia compatta”. In effetti la premier Meloni, dopo qualche giorno di esitazione e tante polemiche, è scesa in campo riconoscendo l’importanza politica di un chiarimento e garantendo che  la sua compagna di partito farà tutto quello che sarà necessario, compreso l’intervento davanti al Parlamento per dare tutte le spiegazioni sulla gestione delle sue aziende.
Mossa peraltro chiesta a gran voce da tutte le opposizioni che ora decideranno una eventuale mozione di sfiducia individuale solo dopo averla ascoltata.

Il programma Report ha aperto un caso complesso che preoccupa non poco il governo. Le accuse sono infatti pesanti e piuttosto dettagliate: la trasmissione di Rai3 accusa Santanchè di aver prodotto nelle sue aziende “bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte del tanto celebrato Made in Italy messe in difficoltà o addirittura strozzate dal mancato saldo delle forniture”, nonchè l’uso della cassa integrazione covid durante la pandemia.

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