Secondo uno studio dell’ Associazione nazionale bed&breakfast e affittacamere presentato a Venezia dal presidente Stefano Calandra in occasione del convegno "Il bed&breakfast come fattore di riqualificazione dei centri storici italiani", dal 2000 al 2007 il numero dei b&b nel capoluogo lagunare è cresciuto da 25 a 190, con un aumento del 660%, mentre nello stesso periodo gli alberghi sono lievitati solo del 20%, assestandosi a quota 246, superati dal boom degli affittacamere, pari a 256 unità. Quanto a numero di strutture, quindi, in centro storico si è vicini ad una distribuzione paritaria tra le tre tipologie, ma esiste ancora una sproporzione notevole delle camere (8.129 per gli alberghi, 181 per i b&b, con un aumento del 248%, e 1.163 per gli affittacamere) e dei letti (15.173 gli alberghi, 821, aumentati del 620%, i b&b, 2.338 gli affittacamere) a favore delle strutture più grandi, che superano l’80%. L’aumento di presenze nei B&B non sembra comunque aver intaccato quelle degli alberghi, cresciute del 39%. Dallo studio si scopre che chi soggiorna nei B&B lo fa più a lungo di chi risiede in albergo: gli hotel sembrano sempre più legati al turismo mordi e fuggi, con un calo dei giorni di permanenza da 3,19 a 2,6, mentre nei b&b si è avuto un aumento da 2,99 a 4 giorni.
