Sarà inaugurato domani 14 gennaio a Nardò, in provincia di Lecce, il primo museo della Memoria e dell’Accoglienza. La struttura ospiterà all’interno documenti fotografici e video, una sala multimediale, biblioteca ed emeroteca e tre murales. E’ destinato a contenere tutto il materiale custodito nell’archivio storico del comune di Nardò da dove, tra il ’43 e il ’47, passarono oltre 150.000 profughi ebrei. Autore dei murales esposti fu l’ebreo rumeno Zivi Miller, reduce dei campi di concentramento dove aveva perduto moglie e figlia. Uno dei murales, con al centro una menorah con candele accese, raffigura la religiosità ebraica. Il murales di maggiori dimensioni rappresenta il viaggio degli ebrei dal Sud dell’Italia verso Eretz Israel. L’ultimo murales raffigura invece una madre ebrea che, con il suo bambino, chiede ad un soldato inglese di entrare in Israele. I lavori di Zevi mettono in evidenza la tragica esperienza dei pochi sopravvissuti allo sterminio del popolo ebraico. Esperienza rappresentata dal grigio incolore, senza porte e senza finestre della struttura interrotto però da strisce del colore della pietra leccese, che rappresentano l’incontro con un ambiente naturale ed umano generoso ed ospitale.