giovedì, 19 Dicembre 2024

Sbarca in aeroporto ma senza carrozzina, Gesac si scusa

Sbarca nell’aeroporto di Capodichino di Napoli ma non c’è traccia della sua sedia a rotelle e invece di ricevere una carrozzina sostitutiva viene lasciato su una poltroncina. È quanto è accaduto ad un giovane  27enne paraplegico, Alfonso Catalano, cha deciso di rivolgersi all’avvocato Massimiliano Alosco, del foro di Torre Annunziata (Napoli). Il giovane punta il dito principalmente contro la compagnia aerea utilizzata e, secondo quanto rende noto in un comunicato, lo stesso inconveniente gli è capitato anche a Istanbul, tappa intermedia del volo di andata che lo stava portando da Napoli a Miami (USA).

“Sono stati lesi i miei diritti  – dice Catalano – si tratta dell’ ennesima disavventura per quelle ruote che mi permettono di camminare, i miei diritti di portatore di handicap e di passeggero, sono stati ancora una volta calpestati”. Il ragazzo ha dovuto chiedere ai suoi parenti di venirlo a prendere in aeroporto per riportarlo a casa: i suoi familiari, sottolinea, sono stati costretti a prenderlo in braccio per accompagnarlo alla macchina.

La Gesac “apprende dalla stampa e si rammarica per la percezione negativa relativa all’assistenza ricevuta dal signor Alfonso Catalano in arrivo all’aeroporto di Capodichino da Miami via Istanbul, lo scorso 4 aprile. Il disagio è derivato in primo luogo dalla circostanza che la carrozzina personale non era stata imbarcata sul volo in partenza”, riporta una nota di Gesac, spiegando che la società “è particolarmente attenta al settore delle assistenze speciali, affidato alla società GH Napoli e supervisionato dal gestore con attività di monitoraggio e controllo continuo. In particolare, a Capodichino – viene spiegato nella nota – la regolamentazione del settore Prm (Passeggeri a ridotta mobilità), avviene attraverso l’attivo coinvolgimento della Fish onlus – Federazione italiana superamento handicap – con la quale Gesac collabora dal 2006 per rendere lo scalo sempre più inclusivo e accessibile attraverso la formazione del personale e la dotazione degli ausili per la mobilità: dai sollevatori per lo sbarco dei passeggeri alle carrozzine a disposizione degli utenti. La Gesac – conclude la nota – contatterà già in giornata il signor Catalano per approfondire la modalità di assistenza ricevuta e il disagio subito, al fine di mettere in campo azioni ancora più incisive per elevare la qualità del servizio, incluso la possibile internalizzazione del settore”.

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