martedì, 16 Luglio 2024

Lavoro nero, chiuso un hotel di Alba Adriatica

Il lavoro nero dei migranti sfruttato anche nel turismo abruzzese. I carabinieri hanno infatti sorpreso lavoratori irregolari in un hotel di Alba Adriatica, ben quattro sul totale di sei dipendenti. Uno di loro è un cittadino extracomunitario che non poteva essere assunto.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, inoltre, i lavoratori non venivano sottoposti a sorveglianza sanitaria e non avevano partecipato ai necessari corsi sulla sicurezza, oltre a non avere in dotazione dispositivi di protezione individuale. Ma nell’ispezione dei carabinieri della stazione albense, eseguita insieme al Nucleo ispettorato del lavoro Nil di Teramo e al Nucleo antisofisticazioni e sanità Nas di Pescara, sono state riscontrate anche carenze igienico-strutturali e nelle procedure di autocontrollo.

L’attività dell’hotel di Alba Adriatica è stata sospesa nel bel mezzo dell’estate fino alla messa a norma, ricevendo anche multe per un totale di 22mila euro. La titolare della struttura, inoltre, a seguito delle violazioni è stata segnalata all’autorità giudiziaria e alle autorità amministrativa e sanitaria competenti. Mentre i controlli si allargano a diversi settori economici e produttivi, quindi, il caso albense apre un nuovo fronte in Abruzzo.

Dall’inizio del mese di luglio, infatti, sono stati già scoperti casi di lavoro nero, anche di migranti e con carenza di misure di sicurezza, in un cantiere edile di Lanciano e poi in un’azienda agricola di Teramo, dove i gestori sono finiti nei guai per caporalato. Ora la nuova operazione dei carabinieri dimostra che il problema dello sfruttamento del lavoro nero è presente anche nelle strutture ricettive e turistiche della costa.

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