venerdì, 22 Novembre 2024

Nordest volano del turismo open air

Lago di Garda, spiagge i campeggi e i villaggi turistici del Nordest confermano il loro appeal, collocando il settore sul podio delle preferenze con un potenziale di crescita considerevole. Lo rivelano i dati FAITA Federcamping nell’analisi della piattaforma HBenchmark su un campione di circa 15mila e 900 unità disponibili, dai quali si può già intuire come il risultato del 2023, che a livello nazionale ha registrato oltre 70 milioni di presenze nelle strutture all’aria aperta, si stia consolidando.

“La punta di diamante è il Nordest, ma in tutta Italia sono in atto un’espansione e un’evoluzione in termini qualitativi senza precedenti – conferma Alberto Granzotto, presidente FAITA Nordest e nazionale – Un successo che deriva da investimenti importanti, ma che è anche il frutto di accordi stipulati con diverse realtà che operano sul piano della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione e dell’inclusione. Puntiamo su questi tre aspetti, che saranno il fulcro del 1° Forum FAITA, evento nazionale che si terrà a Roma il prossimo ottobre, e, nei primi giorni dello stesso mese, del convegno FAITA e Assogardacamping in programma a Lazise”.

Tra Veneto e Friuli, i campeggi e i villaggi turistici offrono oltre 250mila posti letto, di cui 215mila sono di soci FAITA, e occupano circa 9mila addetti, posizionandosi saldamente al secondo posto dopo gli alberghi nell’offerta turistica. L’85% delle strutture all’aria aperta del Nordest sorge in Veneto, il 15% in Friuli Venezia Giulia. Secondo gli ultimi dati del Ciset per FAITA Federcamping, il fatturato generato dal turismo open air in Veneto ammonta a 1,3 miliardi di euro: il 58% sono alimentati dalle spese extra alloggio (effettuate dai turisti dentro e fuori la struttura) e il 42% dalle spese di alloggio. In media, a ogni euro speso per l’alloggio corrispondono 1,4 euro spesi nell’indotto, che vanno a
beneficio sia dell’impresa stessa che del territorio circostante.

Nel Veneto, trainante in termini di performance, tutti e 3 i cluster esaminati – Lago di Garda, Alto Adriatico Nord (Cavallino, Bibione e Caorle) e Alto Adriatico Sud (Chioggia-Sottomarina-Isola Verde) – da aprile a luglio 2024 mostrano un andamento in linea rispetto allo stesso periodo del 2023, anche se l’Alto Adriatico Sud nel tasso di occupazione totale mostra un importante aumento delle prenotazioni di +8,9 punti percentuali. Anche le previsioni luglio-settembre, sulla base delle prenotazioni acquisite al 25 luglio, rivelano un’ottima prospettiva: rispetto allo stesso periodo del 2023, l’occupazione media sale infatti a +3,8 punti percentuali nel Lago di Garda, a +1,6 punti percentuali nell’Alto Adriatico Nord, a +5,4 punti percentuali nell’Alto Adriatico Sud. Per tutti e 3 i cluster la permanenza più lunga avviene nelle piazzole (13-14 giorni), seguite dai bungalow/villette (8-10 giorni) e dai Caravan/Casette mobili (9-10 giorni).

Sul totale delle prenotazioni acquisite, la maggior parte dei turisti proviene dalla Germania (50% nel Lago di Garda, 70% nell’Alto Adriatico Nord, 23% nell’Alto Adriatico Sud), seguita dall’Italia (9% nel Lago di Garda, 12% nell’Alto Adriatico Nord, 68% nell’Alto Adriatico Sud), dai Paesi Bassi (20% nel Lago di Garda, 2% nell’Alto Adriatico Nord, 3% nell’Alto Adriatico Sud), dall’39;Austria (3% nel Lago di Garda, 7% nell’Alto Adriatico Nord, 2% nell’Alto Adriatico Sud) e dalla Svizzera (2% nel Lago di Garda, 5% nell’Alto Adriatico Nord, 2% nell’Alto Adriatico Sud).

Leonardo Ranieri, presidente Cisa Camping (Chioggia-Sottomarina-Isola Verde), conferma la tendenza al consolidamento dei dati 2023, con una leggera contrazione del mercato italiano compensata da incremento del mercato straniero (Paesi dell’Est Europa e mercato scandinavo). “In termini assoluti, da fine luglio a tutto settembre, c’è un trend di crescita che si può aggirare sui 5 punti percentuali, ma nelle prossime settimane prevediamo ulteriori incrementi”, spiega Ranieri.
Per Giovanni Bernini, presidente di Assogardacamping (Lago di Garda), “Lasciandoci alle spalle un inizio non proprio scoppiettante, con Pasqua, Assunzione e Pentecoste sferzate dal maltempo, ci aspettiamo un’estate positiva, in linea con quella del 2023”.

Paolo Artelio, presidente di Destination Verona & Garda Foundation, conferma che “Il turismo en plein air esprime una crescita e un trend che sono sotto gli occhi di tutti, così come è sotto gli occhi di tutti che non parliamo più solo di quel turismo stereotipato da zaino in spalla e tenda, che comunque resta una fetta importante di mercato e di motivazione di viaggio. Oggi come Garda Veneto siamo stati capaci, grazie allo sforzo dei nostri imprenditori e alla promozione internazionale di Regione e Fondazione, di soddisfare quella domanda crescente dei turisti che cercano formule di turismo rivolte alla sostenibilità”.

Nel 2024, rispetto alla stessa data di osservazione del 2023, nel Lago di Garda aumentano le prenotazioni degli italiani, mentre si rileva un calo da parte dei tedeschi e degli olandesi. L’Alto Adriatico Nord vede un lieve aumento delle prenotazioni dei tedeschi, degli austriaci e degli svizzeri, mentre italiani e olandesi sono in linea con il 2023. Nell’Alto Adriatico Sud si registra un notevole aumento delle prenotazioni degli italiani, seguiti dai tedeschi, mentre olandesi , austriaci e svizzeri registrano un lieve calo.

Quello all’aria aperta è forse il settore turistico che più si è evoluto negli ultimi decenni, con un’accelerazione che dal Duemila a oggi ha visto sorgere o modificarsi molte strutture. È nato il glamping, si sono moltiplicati i resort, l’avvento del digitale ha scardinato i vecchi metodi di scelta della vacanza: le recensioni, la promozione sui social, la cura dei siti web: tutto (o quasi) avviene nel mondo virtuale, che non è mai stato tanto vicino a quello reale. Così i campeggi hanno compiuto quel salto di qualità che oggi vede il turismo open air sul podio delle preferenze dei turisti italiani e stranieri nella scelta ricettiva.

I lavoratori e le imprese del turismo all’aria aperta possono contare sul nuovo contratto che, siglato il 5 luglio, sarà in vigore sino al 31 dicembre 2027, con un primo aumento salariale di 70 euro, già in ‘busta paga’ da luglio 2024. Sono previste ulteriori 4 rate, che determineranno un aumento complessivo di 200 euro. Il settore open air impegna a livello nazionale circa 100mila addetti, di cui 50mila diretti che avranno così un beneficio immediato in termini economici. Ma soprattutto il contratto prevede particolare attenzione per i giovani con strumenti specifici per la loro immissione in organico.

“Siamo felici di essere giunti alla firma di questo accordo che mancava da molti anni e che rappresenta un fondamentale fattore di sviluppo. Al centro c’è il capitale umano dal quale le nostre attività non possono prescindere. Sono soddisfatto come imprenditore e come rappresentante della categoria: le nuove leve costituiranno l’asset imprescindibile del futuro sviluppo”, conclude il presidente FAITA
Alberto Granzotto.

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