La crisi economica non deve trasformarsi in crisi della cultura. Lo hanno sottolineato i partecipanti alla Conferenza Nazionale degli assessori alla Cultura e al Turismo, in riunione da oggi a sabato a Torino. Per Federculture, Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Upi, Legautonomie, Uncem, cedere ad una logica di emergenza sarebbe un errore imperdonabile che pregiudicherebbe lo sviluppo sociale, economico e civile italiano. Fondamentale, dunque, investire nella cultura. “Nel 2008 i comuni di Roma, Venezia e Firenze – precisano gli organizzatori – hanno ridotto in media del 20% la quota di bilancio destinata alla cultura. Anche il settore privato comincia a ripensare la sua logica d’investimento sulla cultura. Nel 2009, dopo 5 anni di crescita, si stima un calo del mercato delle sponsorizzazioni dell’ 8,6%. In questa situazione il sistema dell’offerta culturale in Italia rischia di essere messo in seria difficoltà, innescando una spirale negativa che si rifletterà anche sulla competitività del paese”.