lunedì, 25 Novembre 2024

Ministero del Turismo? operatori: utile ma non basta

Per molti è importante soprattutto considerato il periodo di crisi attuale

Istituire il ministero per il Turismo non risolverà i problemi del settore. A sostenerlo è il vicepresidente di Federturismo-Confindustria e membro del Consiglio direttivo di Aica, Renzo Iorio. "Siamo molto tiepidi verso questa proposta – ammette Iorio – perché riteniamo non risolva i problemi. Il ministero infatti potrebbe solo dare indirizzi e suggerimenti, mentre serve una riforma del Titolo V della Costituzione che dia almeno un potere concorrente sulla materia allo Stato, dato che oggi il potere delle Regioni sul turismo è esclusivo". Sulla stessa linea di pensiero anche il presidente di Assobalneari Italia, Renato Papagni, secondo cui i balneari aderenti a Confindustria "sono favorevoli ad un ministero, a condizione che questo non sia asservito a quello dell’Economia, ma oltre a fare promozione, sia autonomo dal punto di vista finanziario". Secondo il presidente di Federalberghi e di Confturismo-Confcommercio, Bernabò Bocca, invece, un ministero, "anche senza portafoglio, permetterà al ministro competente, sedendo in Consiglio dei ministri, di avere voce rispetto al settore che guida". Per Bocca, “l’istituzione di questo ministero è importante anche perché ci troviamo di fronte una crisi che necessita interventi urgenti per salvare migliaia di posti di lavoro a rischio". Per Giuseppe Cassarà, presidente della Fiavet, il ministero "é utile: crea un coordinamento che è ormai indispensabile". "Con tutto il rispetto delle autonomie locali – sottolinea Cassarà – che devono mantenere la loro posizione autonoma, serve comunque un maggior coordinamento, altrimenti ci presentiamo sui mercati esteri spendendo molto di più ma con una inferiore efficacia".

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