Il 2009 è stato un anno "altalenante" dal punto di vista del turismo, con fasi di sofferenza seguite ad altre di recupero. E con un fatturato in calo del 7,9% visto che da gennaio a settembre le imprese turistiche hanno perso 683 milioni di euro a causa della politica dei prezzi seguita per contrastare il calo del flussi turistici, con taglio dei listini del 7,2%. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio nazionale del Turismo, che stamattina il ministro Michela Vittoria Brambilla ha illustrato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Le cifre dell’Osservatorio mostrano che nel primo trimestre l’occupazione delle camere nelle strutture ricettive è stata del 37%, in linea con il 2008, grazie soprattutto alla montagna. Più difficile il trimestre primaverile, con un calo dell’occupazione dell’1,4% ad aprile (pari al 35,6% delle camere), dell1,2% a maggio (40%) e del 2,7% a giugno (46,2%). L’estate ha portato i primi segnali di ripresa. Se luglio ha fatto registrare per gli hotel un’occupazione camere del 62,7% (-0,4% sul 2008), agosto con il 73,1% di camere occupate ha restituito un saldo positivo dell’1,7%. L’extralberghiero ha avuto invece un 63,6% in luglio e il 77,2% in agosto, con un calo rispettivamente del 7,2% e del 4%. Ciò porta il mese di luglio a chiudersi con il 63% di camere vendute totali (alberghiere ed extralberghiero) e un saldo negativo sul 2008 (-3,7%), mentre è maggiormente in linea con lo scorso anno il saldo di agosto (-1,2% con il 75% di occupazione camere). I risultati relativi alla settimana di ferragosto mostrano un sostanziale pareggio sul 2008. Il numero di clienti negli alberghi ha subito un lieve calo (-0,9%) che è stato compensato dall’aumento, pur contenuto (+1,5%) della permanenza media. Le presenze hanno registrato un piccolo incremento dello 0,7%. Quanto ai viaggiatori stranieri, nei primi sei mesi dell’anno in 31,8 milioni hanno varcato le frontiere italiane, generando 12,4 miliardi di euro di spesa e oltre 134,8 milioni di pernottamenti. Infine, le vacanze nelle seconde case nei primi sei mesi dell’anno sono cresciute solo del 3% per quanto riguarda gli italiani e del 2% per gli stranieri. E solo a luglio la crescita delle vacanze degli italiani nelle seconde case è stata del 13%. Eppure il fenomeno è ancora poco indagato e censito in Italia, anche rispetto a quanto avviene in altri Paesi. Per questo il ministro intende "introdurre criteri più rigorosi" per soppesare anche questo canale del mercato.