domenica, 24 Novembre 2024

Viaggi Ventaglio: ok ad aumento capitale da 80 mln

Colombo: rilancio nel 2010, ma non mancano accuse a Intesa SanPaolo

Si allungano i tempi i per l’addio di Bruno Colombo ai Viaggi del Ventaglio, e il passaggio del timone di comando a Poligest, società controllata dagli ex soci fondatori di BluVacanze in trattativa per rilevare dal presidente e fondatore del gruppo il 25% della società.
L’assemblea ha infatti dato il via libera solo sull’aumento di capitale da 80 milioni di euro a ripianamento delle perdite dei primi nove mesi del 2008-2009 (26,8 milioni che hanno spedito il patrimonio in negativo), mentre si è riconvocata al 9 novembre per la nomina del nuovo cda in cui entreranno i rappresentanti di Poligest. Lo slittamento, ha spiegato Colombo, è legato solo al mancato via libera della Consob all’esenzione dall’obbligo dell’opa per Poligest: un disco verde che arriverà "nei prossimi giorni", ha assicurato in assemblea. L’esclusione dall’obbligo dell’Opa è infatti una delle condizioni poste da Poligest per rilevare la quota di Colombo e fare la propria parte nell’aumento di capitale: un impegno massimo di 40 milioni, finanziati da Unicredit, tra quota propria ed eventuale inoptato. Gli altri 40 milioni dell’aumento – e questa è la seconda condizione che gli ex soci di BluVacanze hanno posto – dovranno arrivare dalla conversione dei crediti dei fornitori in azioni.
"Provo un po’ di malinconia e un velo di tristezza per il distacco da questa realtà fondata quasi 34 anni fa – ha detto Colombo ai soci – ma sono sereno perché la soluzione cercata con Poligest assicurerà continuità aziendale". "Con la ristrutturazione in corso – ha aggiunto – il gruppo può confidare in un rilancio già nell’estate del 2010". Ripercorrendo la storia del gruppo da lui fondato nel 1976, Colombo non ha risparmiato critiche anche a Intesa Sanpaolo, con cui aveva rapporti "da 25 anni" e che avrebbe inferto "il colpo di grazia alla società" nel maggio scorso, quando ha deciso la "sospensione del contratto di factoring" (cioè l’anticipazione sulle vendite), mettendo così la società "in grande difficoltà".

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