giovedì, 19 Dicembre 2024

Porto di Lipari, i dubbi di Federalberghi Eolie

Del Bono: garantire collegamenti anche con condizioni meteo avverse e rispettare patrimonio naturale

Riunione fiume del direttivo di Federalberghi Isole Eolie a completamento della serie di incontri e di verifiche sul progetto di rifunzionalizzazione della rada di Lipari. Nelle ultime settimane, infatti, l'associazione aveva avuto modo di porre tutta una serie di quesiti alla Lipari Porto, la società mista partecipata per il 30% dal Comune e per il 70% dalla Condotte D'Acqua che ha realizzato il progetto. Gli associati, nel confermare il proprio favore ad un progetto di rifunzionalizzazione della rada di Lipari, hanno sollevato una serie di perplessità.
"Innanzitutto – sottolinea Christian Del Bono, presidente Federalberghi Isole Eolie – l'aspetto più importante del progetto deve essere quello di dotare Lipari e le Eolie di un porto commerciale in grado di garantire operatività e riparo anche in condizioni meteo avverse. In secondo luogo, un'isola che vive di turismo e che negli ultimi cinquant'anni deve il proprio benessere essenzialmente al proprio patrimonio ambientale e culturale, deve dimostrare che è rispettosa di tale patrimonio anche a costo di dover rinunciare a qualche posto barca. Pertanto, i massi e, soprattutto, il braccio galleggiante che cingerebbe parzialmente la millenaria rocca del Castello di Lipari, andrebbero evitati. Né si ravvisa la necessità (se non meramente economica) di dover rinunciare all'intera spiaggia di Marina Lunga. In terzo luogo – conclude Del Bono – è evidente che l'entità dell'investimento sarà direttamente proporzionale alle fonti di reddito che sarà necessario attivare per garantirne il ritorno. Non avendo potuto prendere visione del business plan non ci è dato sapere quanto frutterebbero le attività attualmente previste nella zona di Bagnamare (circa 1.780 mq di fabbricati) ma, per garantire un adeguato ritorno all'investitore, si potrebbe aggiungere anche un'estensione del periodo di riscossione degli oneri previsti sul porto commerciale".

 

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