venerdì, 22 Novembre 2024

Liberalizzazioni, balneari: le spiagge restano fuori dal decreto

Settore annuncia stato di mobilitazione: allo studio diverse iniziative di protesta

"Con l'art 26 della bozza del decreto sulle liberalizzazioni che prevede gare pubbliche per le concessioni del demanio marittimo per le attività turistico-balneari, il governo stravolgerebbe una decisione assunta dal Parlamento appena qualche settimana fa e, con essa, tutto il lavoro di concertazione svolto con i rappresentanti delle imprese che ha trovato la sua temporanea conclusione con l'articolo 11 della legge n. 217 del 15 dicembre 2011 Legge comunitaria 2010". E' quanto si legge in una nota congiunta firmata dalle associazioni di categoria Sib Confcommercio, Fiba Confesercenti, Assobalneari Confindustria e Balneatori Cna.
"Appare, poi – si legge ancora nella nota – del tutto incomprensibile la previsione di una durata delle concessioni di 4 anni e non rinnovabile. Sarebbe questo il modo più sicuro per rendere anche il settore balneare precario in eterno e tale da portare il concessionario a cercare di massimizzare i profitti senza investire. Si darebbe vita, poi, ad una vera e propria ‘riffa quadriennale' nella quale gli unici soggetti che potrebbero partecipare e vincere sono coloro che dispongono di denaro facile e in grande quantità".
Sib, Fiba, Assobalneari e Balneatori chiedono, pertanto, lo stralcio di questa norma ‘pasticciata' e, se si ritiene il settore balneare meritevole di un intervento normativo, che ciò avvenga come già previsto non in modo frettoloso ma in maniera meditata e, soprattutto, in ossequio ai deliberati sia del Parlamento italiano (v. odg approvato all'unanimità dal Senato il 5.5.2011) che del Parlamento Europeo (risoluzione del 27 settembre 2011 – 2010/2206/INI). Da oggi tutti i balneari italiani sono in stato di mobilitazione e le organizzazioni di categoria hanno già fissato le riunioni per studiare le prossime iniziative di protesta a carattere nazionale.

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