lunedì, 23 Dicembre 2024

Costa: itinerari alternativi o rimborsi per chi non partirà

Ed è giallo sulla sorte di due siciliane: sono nella lista dei sopravvisuti ma sono irragiungibili

Dopo il naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio, il turismo siciliano si è stretto a Costa Crociere: molte agenzie hanno manifestato la loro vicinanza alla compagnia con una serie di telefonate personali a Vincenzo Brizzi, figura storica di riferimento della compagnia in Sicilia. Al momento il team della compagnia è impegnato anche a riproteggere i passeggeri che avevano prenotato la prossima partenza da Palermo della Costa Concordia di giovedì 19 gennaio. I passeggeri avranno la possibilità di scegliere una delle crociere alternative proposte o di chiedere il rimborso della quota versata. A loro la compagnia offrirà anche un buono sconto pari al 30% da utilizzare per una prossima crociera a bordo della compagnia. 
Intanto è giallo sulla sorta di due donne siciliane: Maria Grazia Trecarichi, di 50 anni, e l'amica  Lucia Virzì, di 49. Inizialmente la figlia della Tricarichi aveva raccontato di aver parlato al cellulare con la madre quando si trovava su una scialuppa insieme alla sua amica. "Ma forse era solo una bugia per non farmi preoccupare" dice oggi Stefania Vincenzi, 17 anni.
A quanto pare, infatti, Maria Grazia Trecarichi, subito dopo aver chiamato la figlia, aveva provato a chiamare il marito, inutilmente. Quindi aveva telefonato al suo socio, con il quale gestisce un negozio di informatica a Priolo (Siracusa), dove vive con la famiglia. A lui avrebbe confessato che lei e l'amica, in realtà, si trovano ancora a bordo, dove intanto si sono spente le luci: "La nave si sta inclinando, scivoliamo verso l'acqua", dice. Dall'altra parte del telefono Lombardo ascolta "in diretta" le fasi concitate di quel dramma senza poter fare nulla: "Non so nuotare", grida terrorizzata Lucia Virzì. Ma l'amica cerca di incoraggiarla, "tranquilla aggrappati a me…". Poi la comunicazione si interrompe all'improvviso. Il sospetto è che siano finite entrambe in mare, senza essere nemmeno riuscite a indossare i giubbotti salvagente.
I nomi delle due donne risultano ufficialmente censiti nella lista dei superstiti. Ma con il passare delle ore si è fatta strada l'ipotesi di un tragico equivoco, confermato anche dal marito della donna,:"Quando Stefania e il fidanzato sono sbarcati a terra i soccorritori hanno chiesto con chi viaggiassero – spiega Elio Vincenzi – loro hanno fatto il nome di mia moglie e della Virzì. Forse per questo motivo sono finite erroneamente nell'elenco dei sopravvissuti".

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