A Rovere nasce l’albergo diffuso

Undici unità abitative nel borgo al centro del parco Sirente-Velino

Al centro del Parco Sirente-Velino, in provincia de L'Aquila, le case abbandonate di Rovere di Rocca di Mezzo sono diventate albergo diffuso. La nuova iniziativa imprenditoriale comincia più di venti anni fa quando Siro e Mirella Cinti, professionisti romani, scoprono Rovere invitati da un amico per un fine settimana. Una casa in vendita nel paese diventa il primo nucleo del progetto attuale. Oggi Robur Marsorum – questo il nome della struttura – dispone di ventiquattro unità di cui undici attive da subito. Le tipologie vanno dal monolocale al bilocale fino al trilocale, alcune con soppalco. L'offerta più ampia comprende ingresso-angolo cottura, soggiorno, camera e bagno. I nomi delle singole unità riecheggiano le attività che si svolgevano nel paese e i luoghi di richiamo e socializzazione: ecco quindi “La Sarta” o “La Fonte”. Gli arredi e il mobilio sono frutto di recupero di materiali esistenti o di ricerca d'antiquariato, le coperte sono di Taranta Peligna, anche i portoni in legno sono stati recuperati: tutto nella logica e nello spirito di integrazione con il territorio e di sviluppo della sua economia. L'ambientazione è delle case di fine Ottocento, primi del Novecento, dove il contesto tradizionale si sposa con il comfort contemporaneo, a partire dai servizi. Le abitazioni sono dotate di connessione Internet e Tv. La struttura sarà anche punto di partenza per escursioni e visite guidate. “Dopo il recupero e il restauro del castello medievale con i relativi scavi archeologici – spiega il sindaco del Comune di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca – la pavimentazione delle strade e delle piazze e la realizzazione di un accogliente ostello per i giovani, la nascita dell’Albergo diffuso Robur Marsorum rappresenta sicuramente una delle realizzazioni più significative nel processo di sviluppo del territorio, che da tempo abbiamo promosso”.
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