A tre anni dal terremoto che distrusse L’Aquila, gli italiani hanno ancora voglia e tempo per recarsi nei luoghi simbolo della tragedia. Le visite in città non hanno fatto registrare picchi legati alla Perdonanza celestiniana inaugurata con l'accensione del braciere da parte del sindaco Massimo Cialente, ma il ‘turismo delle macerie’ continua a richiamare persone curiose e al tempo stesso interessate al dramma dell'aprile 2009. Sosta d'obbligo per i visitatori davanti alla casa dello Studente in via XX settembre, dove morirono 8 ragazzi, per proseguire a piedi lungo le strade che costeggiano la vicina Villa Comunale, una delle zone maggiormente colpite dal sisma. Da lì si avviano poi lungo Corso Federico II che conduce al centro storico della città, dove le ferite della città sono ancora ben visibili, fermandosi in una delle poche attività commerciali che hanno riaperto tra palazzi puntellati e ancora inagibili.