Polemiche a L'Aquila in occasione della prima Conferenza Territoriale sul Turismo, promossa dal Comune. Ad inizio dei lavori dei lavori, infatti, alcuni consiglieri comunali hanno esposto dei cartelli di protesta per la mancata riapertura degli impianti di risalita del Gran Sasso. Si trattava di Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila), Vincenzo Vittorini (L'Aquila che vogliamo) e Angelo Mancini (Idv).
Uno dei cartelli recitava ‘Basta parole, aprite gli impianti del Gran Sasso’, in riferimento alla chiusura della seggiovia ‘Fontari’ di Campo Imperatore, annunciata in più di un'occasione dal da Massimo Cialente ma che non ha ancora superato i controlli dell'Ustif.
“Di che turismo volete parlare – ha detto Di Cesare – Aprite gli impianti e poi fate il convegno. Chiedo che il sindaco si impegni per fissare una data credibile per la riapertura della stazione sciistica. Visto che lo ha già fatto 4 volte in 20 giorni se anche stavolta non mantenesse la parola dovrebbe dimettersi”.
Intanto gli operatori turistici del Gran Sasso sono esasperati dal continuo rinvio dell'apertura degli impianti sciistici di Campo Imperatore. “Da tempo, chiediamo e proponiamo soluzioni concrete per affrontare il tema dello sviluppo occupazionale di questo territorio, tema che dovrebbe essere al centro dell'agenda politica di chi ci governa – ha detto Di Cesare – Per questo abbiamo ribadito più volte che l’enorme patrimonio naturale del Gran Sasso deve essere governato mettendo a sistema tutti gli attori coinvolti”.
“La lettera aperta scritta da Comola a Cialente, è grave, inquietante e merita un’attenzione che non può essere più soltanto del Consiglio comunale dell’Aquila”. Ad affermarlo Giorgio De Matteis, vicepresidente vicario del Consiglio regionale, commentando la lettera dell’ex presidente del Centro Turistico del Gran Sasso Alessandro Comola, inviata al Sindaco Cialente. “Le accuse lanciate da Comola – ha aggiunto De Matteis – sono chiare e inequivocabili. Dice, a esempio, che Cialente interferiva nella gestione delle aziende, con interventi quantomeno ‘incongrui’, e di iniziative di contenuto diffamatorio nei suo confronti, quando solo a dicembre 2011 sembrava volesse nominarlo vicesindaco. Comola afferma con chiarezza che il soggetto incaricato per la revisione generale e speciale delle ‘Fontari’ è stato scelto direttamente da Cialente. Si tratta della ditta Lallini, che poi di fatto, con la sua attività, ha impedito l’apertura della stazione turistica. Come è possibile che sia stato il sindaco a scegliere una ditta, quando si dovrebbe provvedere con una gara pubblica?”.
Polemiche anche sull’aspetto legato ai tentativi del sindaco di addossare le responsabilità ai capiservizio, ‘rei’ a suo dire, di avere gestito male la sicurezza e la revisione degli impianti.
“Peccato – ha continuato De Matteis – che fin da giugno dell’anno scorso Cialente, avrebbe dovuto sapere che i capiservizio avevano segnalato quanto necessario per le revisioni. Viene inoltre da chiedersi il perché della frase ironica con cui Comola chiude la sua lettera, quando cioè invita il sindaco a restituire agli aquilani il municipio. Ma quella di Comola non è una nomina fiduciaria di Cialente? E i 3 consigli di amministrazione che si sono succeduti al Gran Sasso, con le rispettive dimissioni dei presidenti, non erano espressione di Cialente? Oggi, con questa lettera, abbiamo un’ulteriore conferma della necessità di impedire a Cialente di continuare a distruggere la nostra città”.