Orsomarso diventa modello di sviluppo per altri piccoli borghi

“I centri storici dei piccoli borghi diffusi in tutta Italia non solo possiedono tutti gli elementi di attrazione turistica, ma costituiscono una risorsa diffusa per gli stessi territori e per il sistema Italia, dove esistono oltre 5.800 paesi con meno di 5.000 abitanti, che raggruppano circa 180.000 piccole e medie imprese e che, in base a specifiche ricerche, registrano oltre 5.000 prodotti tipici. Ma una maggiore e più sensibile attenzione andrebbe rivolta alle migliaia di realtà comunali che registrano meno di 1.500 abitanti e che si ritrovano nelle aree interne del nostro Paese, come Orsomarso. Luoghi a cui non si riserva nessuna concreta azione governativa di sviluppo e valorizzazione, che si trovano paradossalmente nella condizione di vedersi ridotti servizi essenziali e risorse economiche, in altre parole, a vedersi negati i fondamentali diritti di cittadinanza, costituzionalmente riconosciuti”. Ad affermarlo Antonio De Caprio, sindaco di Orsomarso, che sta portando avanti un’attività di promozione per il suo comune e per tutti quei piccoli borghi che hanno necessità di mettersi in rete per poter recitare un ruolo da protagonista sui mercati nazionali e internazionali.

Dopo aver reso celebre Orsomarso, mettendolo al centro di importanti iniziative cinematografiche e televisive, usando con fare pioneristico l’innovazione tecnologica con la comunicazione visiva e la realtà aumentata, con cui ha valorizzato e promosso il patrimonio storico-naturalistico e le singolari tipicità locali, ci sono altre 2 attività di promozione da annoverare nel circuito di rete e progetti che vedrà il piccolo paese sempre più protagonista nel panorama dell’offerta turistica del Sud Italia.

De Caprio porterà l’esperienza vincente della sua programmazione turistica relazionando all’interno del programma di un importante simposio internazionale: ‘Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento’, che si terrà per 3 giorni presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

L’intervento del sindaco, dal titolo ‘La cooperazione interregionale per la rivitalizzazione del territorio. L’esperienza del Percorso di San Nilo’, è stato inserito dall’organizzazione nella Sessione Speciale ‘Strategie per i centri abbandonati di Calabria’.

Il convegno segue un altro risultato raggiunto da De Caprio a Pertosa (SA): la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la realizzazione di itinerari del monachesimo italo-greco e delle comunità grecofone medievali in Calabria, Basilicata e Campania: iniziativa inserita all’interno del progetto di Cooperazione interregionale ‘I luoghi del Silenzio’. Si tratta di istituire per i turisti un viaggio nei territori di 85 comuni delle tre regioni meridionali, tutti legati profondamente da questo momento storico e dalla condivisione della stessa matrice culturale e devozionale che ha prodotto e che, ancora oggi, si può riconoscere come fondamento nella costituzione del patrimonio identitario delle rispettive comunità.

“La nostra azione di promozione – dice il sindaco – vuole creare i presupposti per arricchire un ventaglio d’offerta da inserire nei percorsi turistici, ma soprattutto per aprire nuovi orizzonti per la realizzazione di una rete interregionale che valorizzi la fruizione di aree interne fino ad ora escluse dai grandi circuiti”.

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