“Quanto sta accadendo ai danni di Reggio Calabria e dell’intera area dello Stretto è a dir poco sconcertante. Il bando per il trasporto veloce con aliscafi tra Reggio e Messina scade il prossimo 30 settembre e dal ministero ancora nessun segnale nella direzione di una proroga”. Ad affermarlo Giuseppe Marino, assessore ai Trasporti del Comune di Reggio.
“Il rischio, ora elevatissimo – prosegue Marino – è di privare di colpo due importanti e popolose aree urbane del diritto alla mobilità. In queste ore sono in contatto costante con gli uffici del Mit per esercitare ogni forma di pressione possibile affinché il governo centrale trovi una soluzione a quello che si configura come un colpo durissimo alle comunità reggina e messinese. I primi riscontri registrati nell’ambito dell’attività di interlocuzione con i responsabili del Ministero lasciano senza parole, poiché sembrerebbe che per tale servizio il Governo non abbia destinato le necessarie risorse. Peraltro questo processo si sta materializzando in assenza di una forma di confronto, dialogo e comunicazione con le città di Reggio e Messina. Oltre agli enormi disagi che danneggerebbero cittadini, lavoratori, studenti e turisti, lo spettro di una paralisi dei trasporti sullo Stretto potrebbe vanificare tutto un percorso di sviluppo e potenziamento che in questi anni abbiamo realizzato per rendere più efficienti i collegamenti da e per il porto, l’aeroporto e l’università di Reggio”.
Per Marino “è evidente che da Roma stia emergendo un disinteresse verso due territori e due realtà urbane che rischiano di veder interrotte brutalmente ogni relazione e di subire il totale isolamento. Ci chiediamo a cosa serva la costituzione di improbabili autorità dello Stretto se poi di fatto non esiste una strategia di sviluppo che sappia far fronte alle necessità più basilari di questo strategico segmento del Mezzogiorno. Ci chiediamo, inoltre, se il ministro Toninelli si stia rendendo conto delle conseguenze che le politiche scellerate e irresponsabili sue e del suo governo, stanno causando al nostro territorio. In questa direzione chiediamo a gran voce all’esecutivo nazionale di intervenire con la massima tempestività e attenzione in questa vicenda predisponendo da subito misure urgenti per scongiurare il blocco dei collegamenti sullo Stretto e quello che sarebbe di fatto il caos sociale, civile ed economico all’interno di un bacino che conta quasi un milione di abitanti”.