Riceviamo e pubblichiamo una nota del presidente di ADV Unite, Cesare Foà, sul settore turistico.
“Siamo in grado di ricominciare a lavorare dopo più di un anno di mancati incassi ( considerando i prossimi mesi di stasi)?
Queste sono le prime due domande che sorgono spontanee dopo il blocco ‘imposto’ dal governo. D’altronde se il principale gruppo italiano di tour operating, che presiede anche un associazione è di categoria blocca fino a febbraio la sua programmazione qualcosa vuol dire. A questo punto sorgono altre domande lecite da parte di tutti sia sui decreti ‘annunciati’ (e diciamo annunciati perché nulla è arrivato agli imprenditori turistici) sia sulla compattezza del comparto. Ci sono le associazioni autoproclamatosi soltanto perché rappresentano le loro grosse aziende con le agenzie consorziate , e così via ma, soprattutto ci sono agenzie e impiegati delle stesse non associate che chiedono L’aiuto alle associazioni.
Ora premesso ciò, nessuno dice chiaramente, che gli uffici pubblici dovranno erogare i fondi promessi entro L’8 dicembre oppure se ne parlerà almeno a gennaio scatenando una crisi senza fine.
E allora anche qui preghiera alle associazioni, magari a cui non si è associati, di intervenire con uno sciopero ; signori è il momento di compattarci senza sigle e galloni, ma di scendere in campo in maniera forte e coesa andando a fare ciò che fino a oggi la nostra educazione non ci ha permesso di fare. È facile capire ciò che dico , è difficile farlo in contemporanea in tutta Italia ma sicuramente la nostra disperazione , la nostra rabbia deve far cacciare gli attributi a tutti senza bandiere, senza sigle ma unendoci a tutto il comparto turistico. Vediamo chi risponderà All’appello che lancio come agente di viaggi e non come associazione.