Ennesimo crollo a Pompei. Stavolta a cedere è stato un muro in una domus vicina a via di Nola, zona già da tempo chiusa al pubblico. Il Mibact sottolinea di aver segnalato subito il nuovo episodio all'autorità giudiziaria e ai carabinieri, oltre ad aver coinvolto l'istituto centrale del restauro per i rilievi. Il ripetersi delle segnalazioni di crolli e cedimenti, 4 nell'ultimo mese, ai quali si aggiunge la notizia del furto di un affresco dalla domus di Nettuno, comincia a destare qualche inquietudine.
“Il nuovo crollo non è avvenuto questa notte, le prime analisi archeologiche dimostrano che non si tratta di un evento recente”, ha commentato il soprintendente Massimo Osanna. Il crollo riguarda una porzione di muro all'interno di una domus, totalmente spoglia, nella zona Regio V. Un'area nella quale, spiega Osanna, l'ultima verifica è stata fatta nell'aprile del 2013 per la messa in sicurezza prevista dal Grande Progetto Pompei.
Intanto la soprintendenza studia progetti di rilancio del sito, con la riapertura entro Pasqua di una serie di nuove domus, tra le quali quella di Telefo e la casa di Marco Lucrezio Frontone, ricca di splendidi affreschi. “Ci stiamo attrezzando per essere più efficaci in vista dell'estate – ha detto Osanna – tra gli obiettivi anche una serie di interventi per migliorare le condizioni di lavoro dei custodi, dalle divise nuove al restauro degli alloggi”.