Le ville di Stabia diventeranno un polo didattico

A Castellammare un accordo che coniuga archeologia e turismo scolastico

L'area vesuviana punta sul turismo scolastico: un'opportunità che nasce dall'accordo sottoscritto dal commissario delegato dell'area archeologica di Napoli e Pompei, Marcello Fiori e dal sindaco di Castellammare Luigi Bobbio e che mette al centro dell'attenzione le ville romane di Stabia da trasformare in un polo didattico di Pompei e di tutta l'area archeologica vesuviana.
"L'obiettivo – ha spiegato Bobbio – è quello di trasformare un sito ancora poco valorizzato, in una delle mete principali del turismo scolastico".
L'accordo prevede la tutela del patrimonio costituito da Villa Arianna, Villa del Pastore e Villa San Marco. I tre siti saranno tra loro collegati, con la formula del "museo-attivo", da un iter didattico mediante percorsi pedonali con aree verdi e di intrattenimento, spazi per le mostre ma anche parcheggi per auto e bus.
Il protocollo prevede anche la diffusione di metodi di agricoltura biologica ed ecosostenibile nelle aree già incluse nel parco. Saranno coinvolte anche le aree attigue, da destinare alla produzione di prodotti della tradizione territoriale con l'applicazione delle antiche tecniche dell'epoca romana. Presso Villa San Marco saranno realizzati inoltre spazi multimediali destinati alla divulgazione didattica ricavati da alcune strutture edilizie incompiute e da tempo inutilizzate. I siti interessati al nuovo piano, sono di grande valore archeologico: Villa S. Marco, ad esempio, con una superficie di 11 mila metri quadrati è a una delle più grandi tra le ville romane a carattere residenziale mentre Villa Arianna è la più antica e deve il nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio.

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