Nuovo crollo a Pompei, ieri Bondi annunciava piano straordinario

Nessuna fuga di notizie dalla visita degli ispettori Unesco oggi attesi a Ercolano

Ancora un crollo a Pompei: questa volta a cedere è stato un muro nella domus di Trebio Valente a poco più di di 20 metri dalla Schola Armaturarum crollata il 6 novembre. La notizia è stata diramata dalla Uil beni culturali che aveva già segnalato cedimenti per la domus nei giorni subito successivi al crollo della Schola. Il  crollo, precisano dal sindacato, riguarda un muro antico, alto circa 3 metri per circa 3metri e mezzo di lunghezza, del peristilio della Casa di Trebio Valente, che fungeva anche da contenimento del terrapieno posto sul lato nord.  Anche questo crollo "era stato segnalato, da un custode", fa notare il sindacato secondo cui il cedimento era "prevedibile".
Ma la notizia è stata smentita dalla Soprintendenza speciale archeologica di Napoli e Pompei che ha sottolineato invece che ci sono lavori in corso nella domus.
Ieri, nel giorno della visita degli ispettori dell'Unesco, il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, al termine di un incontro con il governatore della Campania, Stefano Caldoro, e il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, aveva annunciato un piano straordinario per Pompei da presentare in uno dei prossimi consigli dei ministri. Tra i punti essenziali, il ritorno della soprintendenza autonoma con poteri più incisivi per la tutela del sito, un piano straordinario di manutenzione con aumento di personale tecnico e l'invio immediato di una task force di archeologi, architetti e operai specializzati.
Intanto non è filtrata nessuna indiscrezione dalla visita degli ispettori Unesco che ieri, accompagnati dalla soprintendente ad interim di Pompei Jeannette Papadopoulos e dal direttore degli Scavi Antonio Varone, si sono trattenuti nell'area archeologica dalle 10.30 fino a pomeriggio inoltrato, quando la luce ha cominciato a scarseggiare. L'ispezione è coperta da stretto riserbo e non ci saranno dichiarazioni prima dell'invio della relazione all'Unesco. Gli ispettori dell'Unesco resteranno in Campania fino a sabato e visiteranno anche i siti archeologici di Ercolano e di Stabiae.

editore:

This website uses cookies.