Pompei propone 2 nuovi itinerari, uno ne sito archeologico di Pompei fino al 15 giugno e uno al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 30 settembre con la mostra ‘’Mito e Natura. Dalla Grecia a Pompei’.
Cinque Domus fanno da sfondo al percorso nel verde proposto dalla Soprintendenza per raccontare la percezione della natura del mondo greco e romano tra l’ VIII secolo ed il II secolo a.C.: la Praedia di Giulia Fenice, la Casa di Loreio Tiburtino, la Domus della Venere in conchiglia, quella del Frutteto e la Casa di Marco Lucrezio Stabia sulla Via Stabiana.
Inoltre nella Piramide all’interno dell’Anfiteatro è stato allestito il percorso ‘Natura morta’ che espone affreschi staccati in passato e conservati al Museo di Napoli e che ritornano per la prima volta a Pompei. Sono esposti, inoltre, reperti organici, come semi, frutta e pani.
Ora sono 22 gli ettari del sito archeologico visitabili, anche se, a partire da novembre, gli itinerari saranno accessibili a rotazione, per salvaguardare le Domus dall’invasione di un flusso insostenibile di turisti. Inoltre, fino a giugno il biglietto d’ingresso al sito archeologico di Pompei sarà aumentato di 1 euro, quando la mostra nell’ Anfiteatro sarà smantellata insieme alla Piramide.
Resteranno invece aperte le Domus con i loro giardini che da novembre chiuderanno per dare avvio alla ‘rotazione’ degli itinerari.
I turisti resteranno sbalorditi, accedendo alla Praedia di Giulia Fenice, vasta proprietà (Praedia) nella quale la Soprintendenza ha ripristinato gli impianti idraulici delle fontanine che sono tornate a zampillare dopo circa duemila anni. Non si tratta di una semplice casa patrizia, ma di un’ antica beauty farm vesuviana che comprende un piccolo settore termale, con piscina, osteria con letti e tavoli per gli avventori, un grande triclinio, un giardino con fontane, nicchie e pergolati sotto cui passeggiare e meditare nell’atmosfera dei ginnasi greci, ora piantumata con edera, tassi, bossi, rose e viti, un ampio spazio verde destinato a frutteto dove sono stati ripiantati cipressi, oleandri, melograni, peri, meli e ciliegi.
È dotata di uno sproporzionato giardino la casa di Loreio Tiburtino, con un’incredibile varietà di fontane, giochi d’acqua, spazi verdi, ed una finta grotta-fontana del giardino inferiore, da cui parte la serie di vasche lunga quasi 50 m, intercalate da una fontana con scalette e zampilli. Riaperta anche la ‘Casa della Venere in conchiglia’, dove il verde del giardino anticipa quello dell’affresco della Venere da cui prende il nome, in uno stretto rapporto tra spazi verdi reali e decorazione pittorica.