"Le risorse ci sono, i progetti sono pronti, le gare in corso". È quanto afferma Massimo Bray, ministro dei Beni Culturali e del Turismo relativamente a Pompei.
Bray interviene per rispondere all'interrogazione della deputata del Movimento 5 stelle Chiara Di Benedetto, esponente della commissione cultura della Camera, che ricordando gli episodi di crolli degli ultimi mesi chiedeva conto del ‘Grande Progetto Pompei e poneva il problema dei ribassi nelle aste per l'aggiudicazione dei lavori 'tutte vinte dalla medesima società di costruzioni'.
“Non c'è dubbio sul fatto che il livello di conservazione a Pompei non è ancora adeguato e omogeneo in tutti i 66 ettari dell'area – ha risposto il ministro – sono consapevole dell'esistenza di una pluralità di fattori di degrado che si sommano e che rendono impegnativo l'intervento di tutela”.
Bray ha ricordato che subito dopo il crollo della ‘Schola Armaturarum’ è partito un lavoro di monitoraggio e di messa in sicurezza, finanziato con risorse ordinarie, che coinvolge oltre cento punti a rischio.
“In parallelo – ha aggiunto – si lavora al ‘Grande Progetto Pompei’: le risorse ci sono. Il tutto con la garanzia del protocollo di sicurezza messo a punto con la prefettura. Dobbiamo fare sempre di più, ce la metteremo tutta”.
Il ministro non ha risposto, invece, sulle questioni che riguardano la passata gestione commissariale del sito, compresa la contestata vicenda del restauro del teatro interno agli scavi. Infine, in relazione ai ribassi d'asta, il ministro ha ricordato che proprio allo scopo di garantire la massima trasparenza è stato istituito un gruppo legalità, guidato dal prefetto Fernanda Guida. “I criteri di aggiudicazione delle gare – ha precisato – sono concordati per il massimo della trasparenza".