Pompei, convenzione con l’Unesco per rilancio

Scartata invece l’ipotesi di commissariamento da parte dell’Unesco per il sito

Dall'Unesco "nessun commissariamento per Pompei". Lo dice l'ambasciatore Francesco Caruso, consigliere speciale dell'Unesco e delegato per Pompei che il 28 novembre sarà a Parigi con il ministero dei Beni culturali italiano per la firma della convenzione sul sito archeologico campano.   Valida per nove mesi, la Convenzione è stata pensata piuttosto "come strumento, come volano di messa in moto" per i progetti dedicati alla salvaguardia di Pompei. Con l'Unesco che "non fa il commissario ma si assume invece, il ruolo di "facilitatore".
Due, sottolinea Caruso, le finalità dell'accordo: "assistere il ministero dei Beni culturali nella realizzazione dei progetti di intervento e rendere più facile l'intervento di eventuali sponsor, nazionali e internazionali, per esempio aiutando le varie cordate che già hanno mostrato la loro disponibilità, a rispettare le complesse normative italiane in materia". Nonché, è chiaro, aiutare l'Italia ad arrivare preparata all'appuntamento di giugno 2013 quando gli ispettori Unesco, dopo il 'cartellino giallo' di qualche mese fa, torneranno a Pompei per verificare che il sito non debba essere inserito nella lista rossa di quelli ritenuti in pericolo.
Ma l'accordo renderebbe più agevoli, con la garanzia di una terzietà dell'Unesco, anche gli aiuti economici delle due cordate – quella francese e quella italiana – che in questi mesi hanno offerto la loro disponibilità per Pompei, la prima con una cifra tra i 200 e i 400 milioni di euro per gli scavi, la seconda con un investimento per la riqualificazione della zona intorno alla città antica. 

 

 

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