La notizia del crollo del muro di una domus a Pompei riporta la mente alla stagione nera dei cedimenti che fecero scalpore nel mondo. Sabato 23 si apriranno nuove domus, alla presenza del ministro Franceschini, per chiudere in bellezza un anno caratterizzato da importanti risultati.
Il cedimento ha riguardato una porzione di muro nella Casa della Caccia ai Tori. Dopo il sopralluogo effettuato dal dg Massimo Osanna assieme ai funzionari tecnici, è stato chiarito che il distacco della porzione di muro di circa un metro e mezzo, che si presentava in buono stato, è stato causato “dal cedimento non prevedibile di una cisterna sottostante che ha determinato la rotazione della struttura muraria”.
Non si sono registrati danni alla struttura archeologica “in quanto il muro si è adagiato integro al suolo e sarà quanto prima ricollocato nella sua posizione originaria”, assicurano i tecnici.
La domus, non aperta al pubblico e ubicata nella Regio VI, già oggetto di messa in sicurezza, è in buone condizioni, si assicura dagli scavi. Nessun danno, quindi, ma una coda polemica sì. Osanna annuncia una inchiesta interna: la notizia del crollo è giunta prima ai media che alla direzione. “Atteggiamenti del genere sembrano mirati unicamente a screditare l’operato di questa amministrazione. Ma è evidente che tuttora ai concreti risultati in termini di restauri e messa in sicurezza di gran parte del patrimonio culturale vesuviano, si contrappone la volontà di chi, attraverso la diffusione in maniera tendenziosa di informazioni, intende vanificare il certosino lavoro di ricostruzione dell’immagine del sito di Pompei”.