Pompei, presentato Grande Progetto per salvare sito

Monti: prototipo del metodo che governo ha scelto di adottare per tutto il Sud

Ha visto, finalmente, la luce il piano di riqualificazione da 105 milioni di euro denominato 'Grande Progetto Pompei' che dovrebbe completarsi entro dicembre 2015. Al progetto hanno lavorato il Governo italiano e la Commissione europea. Ieri si è svolta la presentazione dei primi 5 bandi, alla presenza di Mario Monti, presidente del consiglio, e di 4 ministri, oltre alla presentazione del 'Protocollo della Legalità' che ha tutte le intenzioni di impedire infiltrazioni della criminalità organizzata.
Johannes Hahn, commissario europeo per le Politiche regionali, come ricordato dal premier, “avvertiva l'incongruenza tra i continui crolli all'interno dell'area archeologica e la disponibilità di risorse finanziarie dell'Ue rimaste inutilizzate. E così questo Governo ha colto l'occasione e ha proseguito in tempi rapidi il lavoro”.
Monti ha aggiunto che “il progetto costituisce un prototipo del metodo che questo Governo ha scelto di adottare per tutto il Sud. Un metodo che mira ad affrontare le cause e le conseguenze del mancato sviluppo moltiplicando i casi di 'buona amministrazione' che attraggono investimenti innovatori. Del resto Pompei, nonostante le sue condizioni e la scarsa qualità dei servizi offerti attira in media 6mila visitatori al giorno – ha spiegato Monti – con punte di 20mila in alcuni giorni dell'anno. Potrebbero essere di più. Soprattutto potrebbero trattenersi sul territorio anziché fuggire, potrebbero spendere assai di più per prodotti di qualità, potrebbero innescare processi virtuosi con una gioventù locale che soffre di una gravissima disoccupazione”.
“Faremo vivere Pompei”, ha promesso Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni Culturali, che apre agli sponsor privati, ma “sotto la regia dello Stato”. “C'é un Sud che si vuole riscattare, vuole cancellare le pagine degli sperperi”, ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli. “Realizzare il progetto Pompei è un segnale forte che indica come nel Sud sia possibile e fattibile oltre che necessario avere il coraggio e le forze per fare le cose difficili che servono”, ha concluso Monti. 

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